Risse e vandali in piazza Croce dei Vespri: "Serve un presidio fisso"

Scooter elettrici, risse e vandali: “Zero controlli, qui serve un presidio fisso”

Da piazza Croce dei Vespri a piazza Sant'Anna: "Dopo la mezzanotte è il caos"

PALERMO – “Dopo la mezzanotte questa zona cambia volto. Coincide con il nostro orario di chiusura, quando non vediamo l’ora di tornare a casa per evitare rischi”. E’ affranto e demoralizzato Andrea Rizzo, titolare dell’Osteria dei Vespri, che si trova nella piazza dove nella notte i vandali hanno imbrattato le saracinesche dello storico Palazzo Gangi.

“Ogni notte si scatena il caos”

E’ soltanto l’ultimo di una serie di episodi che alimentano la preoccupazione di chi vive e lavora nell’area in cui trovano anche la Gam – la Galleria d’Arte Moderna – e Palazzo Lucchesi Palli. “Ci troviamo da ventisei anni in piazza Croce dei Vespri, tra i gioielli della città – dice Rizzo – ma è un peccato vedere sprofondare la zona nel degrado. E’ terribile provare la sensazione di paura non appena chiudiamo i locali, è scoraggiante vedere arrivare qui gruppi di giovanissimi pronti a scatenare il caos”.

Risse e vandali

Ad agosto nella piazza si è verificata una rissa: urla, spintoni, un ragazzo è finito per terra. E’ stato trascinato sulle balate, a petto nudo, mentre qualcuno gridava “basta”, “basta”. “Pochi giorni fa un ragazzo è stato minacciato con un coltello a pochi metri da qui – prosegue Rizzo -. Sono arrivate diverse volanti. Ma qui abbiamo la necessità di un presidio fisso delle forze dell’ordine durante la notte, perché la situazione è fuori controllo”.

L’omicidio Taormina e la paura

Dopo l’omicidio di Paolo Taormina, che ha colpito profondamente tutta la città che ribadisce il suo ‘no’ alla violenza, crescono inevitabilmente anche i timori dei gestori dei locali. “Il nostro è un ristorante e a mezzanotte fortunatamente possiamo chiudere. Abbiamo a pochi metri anche un bistrot, potremmo prolungare l’orario, ma non lo facciamo perché nella zona si riversano puntualmente gruppi di ragazzi che provocano il caos e siamo costretti anche lì, a chiudere prima”.

“Motorini elettrici, musica ad alto volume”

Andrea Rizzo parla di musica ad altissimo volume, di motorini elettrici che sfrecciano in lungo e largo per la piazza. “Ecco, questo genere di scooter identifica già un determinato tipo di utenza. Si tratta di vere e proprie bande, che accedono all’area pedonale con questi mezzi, senza regole, né limiti. Arrivano con enormi casse amplificate, diffondono musica techno, urinano ovunque. E, come nel caso della scorsa notte, usano bombolette spray. La mattina siamo costretti anche a disinfettare la strada. Dove dobbiamo arrivare? Cos’altro deve accadere per fare in modo che questa zona venga sorvegliata?”.

Secondo Rizzo, molti gruppi di giovani che non frequentano più la Vucciria perché maggiormente sottoposta a controlli, si sono ultimamente spostati in altre aree del centro storico: “Invadono piazza Sant’Anna, piazza Croce dei Vespri, piazza Aragona, piazza Rivoluzione, totalmente fuori controllo, perché non si vedono forze dell’ordine dopo la mezzanotte”.

Le zone rosse

In queste ore il prefetto Massimo Mariani ha firmato un’ordinanza, in seguito alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 15 ottobre, che introduce misure di vigilanza straordinaria in tre aree della città: Teatro Massimo, Vucciria e Maqueda-Stazione. Tre “zone rosse” sottoposte a misure di emergenza che partiranno la prossima settimana.

“Caos, risse e vandali, serve un presidio fisso”

“Da quanto ci risulta, la nostra zona non sarebbe inclusa nel provvedimento – prosegue Rizzo -, ma ci sembra assurdo. Piazza Sant’Anna, come gli stessi residenti raccontano, si trasforma ogni notte in una discoteca a cielo aperto, con venditori abusivi al centro dell’area, risse e vandali. Qui la situazione è altrettanto critica. da tempo chiediamo un presidio fisso, oggi, dopo il delitto dell’Olivella, è più urgente che mai. C’è un rischio sicurezza elevato, non è più tollerabile. Dopo quello che è successo a Monreale e da poco, a Palermo, dobbiamo evitare in tutti i modi che avvengano altre tragedie. Non possiamo avere paura di lavorare, di percorrere le nostre strade, di abitare nel centro storico”.


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