PALERMO – Il nome è di quelli pesanti e che fanno rumore: Ignazio Corrao, europarlamentare e volto storico del Movimento cinque stelle in Sicilia, è stato sospeso dal collegio dei probiviri. Un mese di ‘limbo’ per l’esponente storico del movimento, simbolo di un territorio, quello della Sicilia occidentale, che vede diverse roccaforti grilline: Alcamo in primis. Alla base della decisione dei probiviri il voto in dissenso di Corrao, nell’aprile scorso, rispetto al gruppo di Bruxelles, in merito al pacchetto di investimenti economici adottati con il Mes per combattere la crisi derivante dal coronavirus. A Corrao è stato anche revocato l’incarico di ‘facilitatore’ per gli enti locali del movimento.
L’europarlamentare non ha intenzione di presentare reclami contro la decisione dei probiviri e indica un obiettivo: “Andrò agli Stati Generali per cambiare il Movimento cinque stelle”. Il congresso del movimento, rinviato anche per via del lockdown, dovrebbe svolgersi entro la fine del 2020. In quell’occasione Alessandro Di Battista, fuori dalle istituzioni ma da sempre voce autorevole nel movimento, potrebbe fare la sua mossa per conquistare la leadership ed è per questo che in queste ore sono in tanti a leggere la sospensione di Corrao come un messaggio a ‘Dibba’, a lui vicino, da parte dei vertici M5s.
Per il Movimento cinque stelle siciliano si tratta dell’ennesimo scossone. La scorsa settimana, infatti, cinque deputati regionali hanno detto addio con tanto di conferenza stampa: Angela Foti, Elena Pagana, Valentina Palmeri, Matteo Mangiacavallo e Sergio Tancredi hanno fondato Attiva Sicilia. “Eravamo visti come i collaborazionisti del governo Musumeci solo perché avevamo le nostre idee sui provvedimenti giusti da portare avanti”, è stata una delle motivazioni dell’addio.