SAN PIETRO CLARENZA. Erano stati gli stessi allievi agenti di polizia penitenziaria ad avanzare poco più di un anno fa la proposta di intitolazione della scuola di San Pietro Clarenza a Daniele Samperisi, il collega deceduto a soli 23 anni in seguito ad un incidente stradale. Quattordici mesi dopo, quella richiesta è stata parzialmente accolta. Non l’intera scuola ma l’aula magna dell’istituto, da venerdì scorso, porta il nome del giovane giarrese, che non è riuscito per un terribile scherzo del destino a realizzare il suo sogno, indossare la divisa di agente penitenziario.
Daniele è stato travolto mentre viaggiava a bordo della sua moto, a soli settecento metri dall’ingresso della scuola di San Pietro Clarenza, da un’automobile uscita controsenso da un parcheggio. Sette giorni dopo in quella scuola che frequentava con orgoglio e impegno avrebbe prestato l’atteso giuramento. E’ invece deceduto il 27 luglio di un anno fa all’ospedale “Garibaldi” di Catania, dopo otto giorni di coma. Uno shock per tutti coloro che conoscevano e amavano Daniele, un ragazzo solare e generoso. Quanto fosse nobile ed altruista in molti lo hanno scoperto dopo la sua morte. A soli 20 anni il giovane, determinato come sempre, aveva deciso, mostrando una maturità sorprendente per la sua età, di iscriversi alla banca dati nazionale per la donazione degli organi. Un gesto che tre anni dopo ha restituito una speranza a quattro pazienti in attesa di trapianto. Cuore, fegato, reni e pancreas gli organi espiantati dal suo corpo.
Nessuna celebrazione o riconoscimento potranno mai compensare la tragica scomparsa di una giovanissima vita, strappata prematuramente in modo incomprensibile. Ma la cerimonia di intitolazione di quell’aula, svoltasi in un clima che di certo non può essere definito di festa, è comunque un gesto che familiari, amici e colleghi di Daniele, visibilmente commossi, attendevano.