Scuola, i Cobas contro Musumeci: "No a vaccini obbligatori" - Live Sicilia

Scuola, i Cobas contro Musumeci: “No a vaccini obbligatori”

Dura contestazione del sindacato contro la recente ordinanza del governatore siciliano Musumeci sul censimento dei vaccinati
LA PROTESTA
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I docenti Cobas Scuola ribadiscono il proprio “No” all’introduzione di un eventuale obbligo di vaccinazione, in risposta ad una recente ordinanza del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci.

“Il provvedimento del governatore, definito “una violazione dei diritti” anche dal collegio del garante della privacy presieduto da Pasquale Stanzione, ha stabilito che le aziende sanitarie provinciali eseguiranno una ricognizione completa e aggiornata di tutti i dipendenti pubblici, per censire chi non è ancora stato sottoposto a vaccinazione e invitarlo formalmente a provvedere” scrivono i Cobas.

In caso di indisponibilità o di rifiuto, il datore di lavoro dovrà, nei modi e termini previsti dai contratti collettivi, riassegnare il dipendente ad altro ruolo, che non implichi il contatto diretto con l’utenza. “Il Coordinamento regionale siciliano Cobas scuola si oppone con decisione al tentativo-golpe del Presidente della Regione Siciliana Musumeci che vorrebbe introdurre di fatto una obbligatorietà vaccinale non prevista da alcuna norma di legge nazionale attualmente in vigore – scrive il sindacato – per una platea molto ampia e diversificata di lavoratori e lavoratrici che hanno in comune un contatto, se pur minimo, con il pubblico”.

“Immediati e preoccupanti riscontri di ‘allineamento’ all’ordinanza n. 75 del 7 luglio arrivano già dal mondo della scuola con direttive dirigenziali che intimano al personale scolastico di dichiarare la propria condizione vaccinale, competenza espressamente inibita dagli orientamenti del garante della privacy, preludio, temiamo, a probabili forme di penalizzazione se non di vera e propria discriminazione nei confronti del personale non vaccinato”.

“I Cobas della scuola ritengono un principio irrinunciabile di civiltà il diritto inalienabile dell’individuo di decidere le cure mediche che non può essere contrapposto a un teorico beneficio per la salute collettiva. Con questa ordinanza si vogliono coprire inadempienze gravissime in quanto a sicurezza sul posto di lavoro, che nel caso della scuola riguardano ad esempio il mancato reperimento di aule, la riduzione del numero massimo di alunni/e, la mancata assunzione del necessario personale, il mancato acquisto di impianti di aerazione adeguati”, continua la nota del sindacato scolastico.


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