"Se il Movimento rompe l'alleanza è alto tradimento" - Live Sicilia

“Se il Movimento rompe l’alleanza è alto tradimento”

Barbagallo pungola gli alleati.

PALERMO – “Non ci lasceremo mai, mai e poi mai. Vorrei dirti, ora, le stesse cose ma come fan presto, amore ad appassire le rose così per noi”. La corrispondenza di amorosi sensi tra Pd e M5S in Sicilia inizia ad affievolirsi sotto i colpi delle accuse incrociate dei rispettivi leader romani. In ballo c’è la tenuta del fronte progressista e il voto espresso alle presidenziali appena una settimana fa. Adesso vacilla anche l’elefantiaca pazienza del segretario dem Anthony Barbagallo che nel percorso unitario ha fatto un enorme investimento negli due ultimi anni. 

“Se il M5S dovesse rompere l’alleanza con il Pd, io lo considererei alto tradimento. Non ci sono altre parole Non giochiamo mica al Gioco dell’oca. Abbiamo fatto un percorso alla luce del sole e non vedo perché non debba essere rispettato”, dice il segretario all’Adnkronos. Come a dire, in lingua bersanica, non siamo mica qui a pettinare le bambole. Barbagallo rinfresca la memoria agli alleati (che secondo i rumors, smentiti però dai diretti interessati, starebbero lavorando a un piano b).

“Abbiamo fatto un percorso alla luce del sole, che ha coinvolto 43 mila siciliani. Alla base dell’alleanza c’è una ‘obbligazione politica’, che prevede l’appoggio del vincitore. Non stiamo mica giocando. I siciliani hanno scelto, e noi pretendiamo che Caterina Chinnici venga sostenuta anche dal M5S”. Spiega anche che “questa settimana la macchina elettorale si è fermata, perché domani è l’anniversario della morte di Rocco Chinnici”, il giudice ucciso il 29 luglio del 1983 a Palermo. “La prossima settimana ripartiremo, a pieno ritmo”. La domanda a questo punto è lecita. Chi resterà a bordo? Gli occhi restano puntati su Roma. E su Palermo. Infatti, uno dei fattori che metterebbe con ogni probabilità a repentaglio l’intesa giallorossa in salsa sicula sarebbe l’accorpamento del voto delle politiche e delle regionali. Ipotesi che al momento resta congelata. Tuttavia Barbagallo dice la sua sulle alleanze a geometria variabile. “In questi anni siamo stati al governo con la Lega, a Roma, ma nessuno ha mai pensato di andare con la Lega al voto”. “Una cosa sono le Politiche e un’altra cosa è quello che accade sui territori. Allora che facciamo: A Napoli azzeriamo la giunta o a Termini Imerese buttiamo fuori gli assessori. E’ un discorso senza senso”, spiega. “Ci sono vari livelli di governo e si fanno percorsi diversi. Il percorso avviato in Sicilia è di alternativa al governo Musumeci, non può esistere una alleanza più coerente. L’alternativa è venuta fuori dalle primarie, vinte dal Pd”, dice Barbagallo che alla rottura non vuole nemmeno pensare. “Beh, se dovessero decidere di andare da soli sarebbe alto tradimento, non riesco neppure a immaginarlo. Sarebbe anche un tradimento nei confronti dei siciliani che si sono registrati rispettosamente. Per noi non è all’ordine del giorno. E io sono abituato a fidarmi delle persone. Alla base di tutto c’era la fiducia, non ho motivo di pensare che il M5S si sfili. Per noi Pacta sunt servanda”, argomenta. La palla passa adesso ai pentastellati.

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