Il Senato ha approvato le regole il reddito di cittadinanza e la “quota cento”. L’aula di Palazzo Madama ha dato l’ok al cosiddetto “decretone”, che adesso attende di essere discusso e votato alla Camera. Hanno votato favorevolmente 149 senatori, mentre i no sono stati 110. Quattro gli astenuti.
Ma il via libera dell’emiciclo è arrivato in una mattinata fitta di polemiche, tanto da richiedere una sospensione dei lavori. A generare il caos sono stati per primi i parlamentari di Forza Italia. I berlusconiani sono andati sulle barricate con tanto di gilet azzurri fra i banchi, al grido di “Sì lavoro, no bugie”. Per placare gli animi dei forzisti è dovuta intervenire anche Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato e membro dello stesso partito di Berlusconi: “Vergogna. Il folklore non appartiene all’aula del Senato ma soltanto alle piazze”.
Querelle anche tra Movimento 5 stelle e Pd, con la senatrice grillina Paola Taverna che ha difeso il reddito di cittadinanza e ha attaccato più i dem: “Voi siete quelli che hanno dato un’elemosina all’Italia, con gli ottanta euro, nel 2014”. Urla dai banchi del centrosinsitra, dove i parlamentari sono insorti per le accuse della Taverna, chiedendo l’intervento della Casellati.