La polizia ha sequestrato ad un imprenditore a Capo D’Orlando (Me) beni del valore complessivo di due milioni di euro. Gli investigatori hanno constatato che c’era una sproporzione tra il reddito dichiarato e i beni da lui posseduti. L’uomo, titolare di una ditta di espurgo è stato indagato per estorsione e associazione mafiosa.
In un’occasione l’imprenditore, insieme a un esponente del clan di Tortorici, avrebbe minacciato il titolare di una ditta concorrente per convincerlo a rinunciare a un appalto. I poliziotti hanno sequestrato anche conti correnti, appartamenti e terreni.
L’imprenditore è Giuseppe Letizia, condannato lo scorso 10 gennaio a 5 anni e 4 mesi di reclusione per concorso in estorsione aggravata dall’agevolazione di un’associazione mafiosa, il clan Bontempo Scavo di Tortorici. Insieme a Letizia nello stesso processo era stato condannato a 8 anni Sebastiano Giglia, legato ai boss tortoriciani. A Letizia oggi sono stati sequestrati in particolare la ditta individuale di espurgo ‘Saetta Autoespurghi’, un terreno, un appartamento, un fondo rustico, un fabbricato tutti a Capo d’Orlando e un autovettura Bmw 320, un motociclo Yamaha, un’autovettura Lancia Y, un’altra utilitaria, dei conti corrente, depositi o libretti intestati all’uomo, ai suoi figli, alla ex moglie, conti in ufficio postale o, titoli di credito.