Il conflitto di interessi di Ingroia | Cosa c'è dietro il sequestro - Live Sicilia

Il conflitto di interessi di Ingroia | Cosa c’è dietro il sequestro

Antonio Ingroia

I pubblici ministeri di Palermo contestano all'ex collega un comportamento "improprio e fuorviante".

PALERMO – L’anno al centro dell’inchiesta è il 2013. Il 23 settembre Antonio Ingroia viene nominato da Rosario Crocetta (il socio unico della partecipata è la Regione Siciliana) commissario liquidatore di Sicilia e-Servizi.

Nel luglio 2014 lui stesso, dopo che pochi mesi prima – ad aprile – è divenuto amministratore unico – si autoliquida 117 mila euro a titolo di indennità di risultato sul bilancio 2013 a fronte di un potenziale utile di 150 mila euro (in concreto sarà poi quantificato in 33 mila euro).

Il pagamento sarebbe l’epilogo di una serie di presunte irregolarità contestate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Enrico Bologna e Pierangelo Padova al termine delle indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria. Innanzitutto il suo compito è quello di liquidare la società, mentre una legge e una circolare regionale autorizzano l’indennità di risultato solo all’amministratore di una società in piena attività e comunque per un importo non superiore al doppio del compenso annuale (e cioè per un massimo di 100 mila euro).

In ogni caso Ingroia parametra la sua indennità sullo stipendio di un intero anno ed invece nel 2013 ha lavorato come liquidatore per soli tre mesi.

Con la delibera di luglio con cui dà il via libera al bonifico, scrive il giudice per le indagini preliminari Marcella Ferrara, Ingroia agirebbe “in evidente conflitto di interessi” e senza che l’indennità sia stata “mai deliberata dall’assemblea, unico organo competente a deliberare sul punto”.

Insomma a riconoscere il premio a Ingroia avrebbe dovuto essere l’assemblea e non lui stesso. Nella determina con cui si dà il via libera al pagamento, Ingroia “ha richiamato in modo del tutto improprio e fuorviante” l’atto di nomina ad amministratore unico al solo scopo di giustificare l’erogazione di indennità a quella data certamente non dovutagli”.


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