Sequestro milionario a Sebastiano Scuto |Tinebra: "Nessuna ricaduta su Aligrup" - Live Sicilia

Sequestro milionario a Sebastiano Scuto |Tinebra: “Nessuna ricaduta su Aligrup”

Quattrocentonove immobili, 48 società, maxi sequestro al re dei supermercati Sebastiano Scuto. Dopo la condanna in appello a 12 anni per associazione mafiosa arrivano i sigilli all'intero patrimonio riconducibile alla sua famiglia. Il procuratore generale Giovanni Tinebra: "Nessuna ricaduta su Aligrup". Scuto: "Non ho nulla di cui vergognarmi" - "Io vittima della mafia" - Tutti i segreti della sentenza - Scuto in lacrime L'ELENCO DEI BENI

dopo la sentenza
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CATANIA – La guardia di finanza guidata dal colonnello Francesco Gazzani e la Tributaria di Giancarlo Franzese hanno eseguito su tutto il territorio nazionale  un’ordinanza, emessa dalla Corte d’Appello, con la quale è stato disposto il sequestro preventivo dell’ingente patrimonio riconducibile a Sebastiano Scuto, il “Re dei supermercati”, recentemente condannato in Appello a scontare la pena di 12 anni per associazione di stampo mafioso.

La Corte d’Appello di Catania ha affidato alla Guardia di finanza le indagini finalizzate all’individuazione e al sequestro preventivo dell’ingente patrimonio della famiglia Scuto.
Si tratta di:

  • 409 immobili (terreni e fabbricati) di proprietà di Sebastiano Scuto, della moglie Rita Spina e dei figli Caterina, Concetta e Salvatore e delle società agli stessi riconducibili;
  • tutti i beni (quote societarie o azionarie, mobili, immobili, conti correnti e quant’altro) appartenenti a 48 società intestate alla famiglia Scuto. sono in corso di esecuzione sequestri nei confronti di numerosi istituti bancari presso cui le varie società indagate detenevano rapporti bancari/finanziari.

La Procura della Repubblica presso la Corte D’Appello, guidata da Giovanni Tinebra evidenzia che “la misura cautelare reale del sequestro adottata, oltre agli effetti penali suoi propri, non ha alcuna ricaduta negativa sulla procedura concorsuale di concordato preventivo in corso né sul correlato piano di dismissione controllata di beni sottoposti a confisca non definitiva ed a sequestro; piano finalizzato a creare risorse per il soddisfacimento dei creditori attraverso il concordato ed a salvaguardare il livello occupazionale dei lavoratori interessati alla dismissione dei punti vendita ed al loro ritorno alla operatività”.

“Le leggittime aspettative dei lavoratori -aggiunge Tinebra- dei creditori, degli acquirenti e degli aspiranti acquirenti dei beni dismessi e da dismettere possono trovare maggiore garanzia attraverso la necessaria sinergia tra gli organi della procedura fallimentare e l’amministrazione giudiziaria di Aligrup nella procedura di dismissione e di perfezionamento del concordato… ”.

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