Servono 9 milioni per Airgest |Si lavora su nuove tratte - Live Sicilia

Servono 9 milioni per Airgest |Si lavora su nuove tratte

Governo Musumeci pronto ad agire per l'aeroporto, "ma dopo controlli rigorosi".

TRAPANI-BIRGI
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PALERMO – Conti in profondo rosso per Airgest Spa. Tra capitale eroso e perdite d’esercizio, la società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi ha bisogno di 9 milioni di euro. Che dovranno arrivare dalle casse della Regione, azionista di riferimento con una partecipazione nella società pari al 99,93 per cento. Intanto, il management di Airgest è al lavoro per salvare il salvabile della stagione estiva, dopo lo stop imposto dai giudici amministrativi al bando per attrarre nuove tratte.

“Il pre-consuntivo di Airgest Spa, al 31 dicembre, evidenzia già un patrimonio netto negativo di 1.297.300 euro e la conseguente necessità di intervenire sia per la copertura delle perdite, per il quale è previsto l’apposito fondo perdite partecipate, sia per la ricostituzione del capitale fino al livello richiesto dall’autorità di vigilanza aeronautica per la classe aeroportuale di Trapani-Birgi – si legge nella nota integrativa del bilancio di previsione della Regione per il 2018 – Si rende necessaria pertanto una teorica operazione di soccorso finanziario complessivo pari a 9.043.954 euro, comprendente sia il ripianamento delle perdite che il rafforzamento patrimoniale”. Ma come riporta l’Ansa, il governo Musumeci precisa che l’azionista pubblico Regione siciliana, titolare del 99,93 per cento del capitale, potrà deliberare solo se risulteranno rispettati i rigorosi vincoli previsti dalla legge, “considerato che la compagnia registra perdite negli ultimi esercizi”.

Intanto, il cda presieduto dall’avvocato Paolo Angius ha predisposto la bozza del nuovo bando che programmerà il futuro dell’aeroporto, dopo che quello pubblicato in precedenza è stato bocciato dal Tar dopo il ricorso di Alitalia. Il testo è già stato consegnato nelle scorse settimane all’assessorato al Turismo. Il nuovo bando, che accoglie i rilievi dei giudici amministrativi, ammonterà a poco meno di 15 milioni.

Per quest’estate è ormai tardi. Anche se Angius confida comunque di arricchire di qualche altra rotta la stagione. Al momento sono nove le tratte già esistenti: Milano e Roma operate da Alitalia, Torino da Blue Air, Praga, Baden Baden, Francocorte e Bergamo operate da Ryanair, Lampedusa da Mistral Air. Partiranno a giorni i voli per Tunisi, Maastricht e Amsterdam, operati da Corendon. Ci sono trattative in corso per aprire qualche tratta in più e un tentativo di fare rete con gli altri aeroporti minori. Inoltre, dovrebbero essere sbloccati i 2,5 milioni stanziati per la ex Provincia di Trapani in conseguenza dei danni di guerra quando l’aeroporto rimase chiuso per operazioni belliche nel 2011. Si potrebbe quindi bandire a breve una gara per lo sviluppo territoriale che sarebbe più snella e veloce del maxi-bando regionale e portare qualche ulteriore rotta. Sullo sfondo resta la prospettiva, condivisa dallo stesso presidente della Regione, di un’interazione tra tutti gli aeroporti siciliani. Se ne parlerà dopo la finanziaria.


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