Settore rifiuti in crisi| Catanzaro: 'Riforma inapplicata' - Live Sicilia

Settore rifiuti in crisi| Catanzaro: ‘Riforma inapplicata’

Si sono dati appuntamenti davanti all'Ars, rappresentanti degli industriali e dei lavoratori del settore rifiuti. L'allarme del vice presidente di Confindustria Sicilia che parla di "una potenziale condizione di emergenza rifiuti sull'intero territorio". E protestano anche i dipendenti dell'Arpa.

Protesta di Confindustria e sindacati
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Mattinata turbolenta a palazzo dei Normanni, a Palermo. Per la seconda volta, quest’anno, industriali e sindacati hanno manifestato l’uno accanto all’altro. Confindustria Sicilia, Cgil, Cisl e Uil si sono infatti dati appuntamento davanti alla sede del Parlamento regionale per protestare contro i tagli e i ritardi nei pagamenti da parte dell’amministrazione pubblica nei confronti delle aziende del settore dei rifiuti.

Alla manifestazione hanno partecipato migliaia di lavoratori del settore “stanchi – dicono – delle pessime condizioni in cui ci ritroviamo a lavorare e di ricevere gli stipendi, molto spesso, con forte ritardo”. ”La legge regionale che prevede la liquidazione degli Ato e la nascita delle Srr (sigla che sta per Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti, ndr) – ha detto Giuseppe Catanzaro, vicepresidente degli industriali siciliani – è rimasta largamente inapplicata e non garantisce la solidità economica delle imprese, mettendo in serio pericolo il pagamento delle retribuzioni e il mantenimento dei livelli occupazionali e determinando quindi una potenziale condizione di emergenza rifiuti sull’intero territorio. Una conseguenza prevedibile visti i debiti che la Regione ha nei confronti delle aziende, pari a quasi un miliardo di euro”.

Queste ed altre sono le richieste che i rappresentanti dei lavoratori e lo stesso Catanzaro hanno presentato al presidente dell’assemblea regionale Francesco Cascio, che nel corso della mattinata li ha ricevuti. Ma in piazza, oggi, non c’erano solo loro. L’emergenza ambiente in Sicilia riguarda infatti anche i dipendenti dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, i cui fondi sono stati bruscamente tagliati.

L’Arpa a stento riceverà il denaro utile per pagare gli stipendi, ma come sarà possibile offrire un buon servizio ai cittadini? Macchinari rotti, niente fondi per la ricerca, come si fa a lavorare in questo modo?”. Questa la denuncia disperata di Anna Abita, dirigente chimico dell’ente presente stamattina.


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