01 Settembre 2020, 12:13
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PALERMO – Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sfida il Consiglio comunale e si dice pronto immediatamente all’esame di Sala delle Lapidi. Il Professore, informato della presentazione della mozione di sfiducia nei suoi riguardi, con una nota ha chiesto al presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando, “la immediata calendarizzazione della predetta”, aggiungendo che “lo scrivente e tutti i componenti della Giunta – così si conclude la nota – non parteciperanno fino a quella data ai lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni”.
La mozione porta la firma di diciannove consiglieri comunali di opposizione (clicca qui per leggere il servizio) che puntano il dito contro il primo cittadino responsabile, a loro parere, di una situazione di grave crisi politica nel capoluogo, una cattiva gestione dei rifiuti, dell’emergenza dell’alluvione del 15 luglio scorso, dei servizi cimiteriali, del traffico e delle pedonalizzazioni. “A metà mandato – si legge nel documento – assistiamo quotidianamente a una situazione di grave instabilità, a una evidente crisi politica rappresentata plasticamente dalla difficoltà a mantenere compatto ciò che resta della maggioranza, disgregata da continui dissidi interni o con singoli esponenti della sua Giunta, su alcune vicende fondamentali per Palermo”.
A firmare la mozione di sfiducia (clicca qui per leggere il documento integrale) sono i consiglieri Concetta Amella, Alessandro Anello, Giulia Argiroffi, Roberta Cancilla, Marianna Caronia, Fabrizio Ferrandelli, Fabrizio Ferrara, Elio Ficarra, Sabrina Figuccia, Ugo Forello, Igor Gelarda, Rosalia Lo Monaco, Cesare Mattaliano, Andrea Mineo, Antonino Randazzo, Mimmo Russo, Francesco Scarpinato, Giulio Tantillo e Claudio Volante.
A poche ore dalla presentazione della mozione, il Professore raccoglie la sfida e chiede un’accelerazione al presidente del Consiglio comunale Totò Orlando di calendarizzare in brevissimo tempo l’esame di Sala delle Lapidi.
La nota del capogruppo della Lega Igor Gelarda. “La nota del sindaco Orlando al presidente del consiglio comunale, nella quale si chiede l’immediata trattazione della mozione di sfiducia che lo riguarda, ma contestualmente si afferma anche che fino ad allora lui e la Giunta non parteciperanno più ai lavori di consiglio comunale e di Commissione è politicamente molto scorretta. È l’ ennesimo atto di arroganza politica, una forma di blocco delle attività fin quando il consiglio non deciderà su di lui. Se da un lato praticamente nessuno si accorgerà di queste assenze, che durano ormai da anni, ed i frutti negativi in città si vedono, dall’altro questa nota non fa altro che innalzare l’ ennessimo muro tra la città e la sua amministrazione comunale, ormai avulsa da tutto e tutti. Come Lega vogliamo che la mozione di sfiducia venga discussa quanto prima, si stabilirà la data giovedì in una capigruppo. Ma chiediamo che la seduta si svolga fisicamente , e non telematicamente come si sta svolgendo adesso il consiglio comunale. Gradiremmo guardare in faccia il Sindaco e la sua giunta, sfiduciata dalla metà del consiglio comunale, ma soprattutto quei consiglieri comunali che non voteranno tale sfiducia, avallando di fatto il disastro di Palermo”.
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01 Settembre 2020, 12:13