Sfila la scuola, ma senza studenti - Live Sicilia

Sfila la scuola, ma senza studenti

CORTEO A PALERMO. MANCANO I GIOVANI
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C’era anche San Precario, a manifestare oggi contro i tagli imposti alla scuola dalla riforma Gelmini. Non era in testa al corteo che ha riempito il Cassaro paralizzando Palermo. Era in mezzo ai precari, con loro anche per chiedere al governo Lombardo ulteriori stanziamenti regionali a fronte dei tagli. “Finalmente il corpo docente scende in piazza per far sentire la sua voce all’unisono”,  si sente commentare tra i manifestanti. Cgil, Cisl, Uil, Snals, Confsal. Tutti i sindacati di categoria, tutti insieme contro una riforma che manderà a casa, nel triennio 2009/2012, 7000 precari l’anno solo in Sicilia. “Berlusconi ti ho votato, ora sono disoccupato” si legge su uno striscione lungo il corteo. Precari, ma non solo. Accanto a chi ha perso il lavoro e vede distrutti i sacrifici di una vita, anche genitori, personale Ato, insegnanti di ruolo. “Siamo qui oggi – dice Antonia Cascio, del Coordinamento Genitori Democratici – perché la conseguenza diretta dei tagli al personale docente è un impoverimento della qualità del servizio offerto. Soprattutto in Sicilia, dove i servizi sociali sono particolarmente scarsi, è inaudito che anche i percorsi didattici penalizzino i nostri figli”. Presente anche “Sfida”, il sindacato dei genitori di ragazzi portatori di handicap. Mariarosa Trifilò, insegnante di ruolo e madre di un ragazzo affetto dalla sindrome di Down, racconta l’incontro avuto con la neuropsichiatra di riferimento, la quale le avrebbe consigliato di tenere a casa il figlio nelle 12 ore settimanali rimaste scoperte dall’insegnante di sostegno. “Ho protestato per settimane negli uffici del Provveditorato, a Messina – racconta la donna – fino a quando ho ottenuto che a mio figlio venissero garantite le 30 ore settimanali che gli spettano di diritto. Ma tutti gli altri ragazzi? Cosa faranno adesso? Saranno seguiti nei corridoi delle scuole dal personale Ato?”
“Io sono qui a manifestare, pur essendo di ruolo – interviene Francesca Spadaro – perché la questione non riguarda soltanto i colleghi che hanno perso il lavoro. Riguarda l’intero sistema scolastico, che necessariamente ne risentirà”. Diverse migliaia, oggi in piazza, per difendere il diritto costituzionale allo studio. Tutti insieme, tranne i “consumatori” ultimi del servizio: gli studenti, infatti, sono stati i grandi assenti alla manifestazione di questa mattina. Qualche decina, in tutto. “Fa rabbia vedere che non c’è nessuno, dei tanti volti che popolavano le proteste dello scorso autunno – dice Beatrice Fogazza, neolaureata in Lettere Moderne – Fa rabbia l’assenza degli studenti, quanto quella delle associazioni antimafia, gay, delle associazioni che lottano per i diritti civili. Questa è una battaglia che va combattuta da tutti, indistintamente. Davanti a un attacco del genere ala Cultura, nessun soggetto, singolo o collettivo, della società civile può considerarsi estraneo”.


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