Uno scheletro vestito con la divisa degli operatori Amia ha sfilato questa mattina insieme agli scioperanti della municipalizzata d’igiene ambientale, da piazza Castelnuovo a piazza Pretoria, congestionando il traffico natalizio della città. Teneva una sigaretta spenta sulla bocca semichiusa e aveva un cartello appeso al collo, sul quale si leggeva: “Grazie ai politici così si è ridotta. Qui riposa Amia”. “Siamo qui a protestare – ha detto qualcuno tra i manifestanti – perché vogliamo maggiori garanzie sul futuro dell’azienda”. Alla manifestazione hanno aderito le sigle sindacali di Cisl, Uil e Confsal, mentre Cgil e Fiadel non si sono unite alla protesta. Alla conclusione del corteo, i rappresentanti sindacali hanno incontrato il presidente del consiglio comunale, Alberto Campagna, il quale ha assicurato che “è stato avviato il percorso perchè la delibera di ricapitalizzazione dell’azienda, redatta dagli uffici competenti, possa essere discussa in consiglio comunale in settimana. Sugli esiti, staremo a vedere”. Dal fronte della Cisl, il segretario cittadino Mimmo Milazzo ha lanciato un appello alle forze politiche in consiglio comunale “affinchè – ha detto – il bene dell’Amia venga anteposto agli interessi di partito”. Dalla Cgil (assente al corteo), invece, Maurizio Calà ha precisato i motivi per cui i loro tesserati non hanno preso parte alla protesta: “non si capisce – ha detto – verso chi fosse lo sciopero. Venerdì scorso il Prefetto ci ha assicurato che saranno garantiti gli stipendi e le tredicesime agli operai: nelle prossime ore, infatti, Berlusconi dovrebbe firmare un’ordinanza di Bertolaso con la quale si anticipano al 2009 le somme necessarie al saldo degli stipendi, che saranno poi inserite nel bilancio di previsione del 2010”. Nel caso in cui la delibera non passasse al prossimo voto del consiglio comunale, sia la ricapitalizzazione che l’aggiornamento del contratto di servizio sarebbero inseriti nel bilancio preventivo del 2010, da votare entro in 20 gennaio in vista dell’udienza di Amia al tribunale fallimentare, convocata il 21 dello stesso mese.
Ma intanto tra i corridoi si vocifera che dietro lo sciopero di oggi ci fosse la volontà di fare pressione sul consiglio per votare la ricapitalizzazione di Amia entro il 20 dicembre, per salvare il consiglio d’amministrazione, convocato per il 21. Chiedendo conferme o smentite su questa voce alle organizzazioni sindacali, Enzo Mazzola di Confsal ha risposto “in quale altro Comune d’Italia un bilancio di previsione arriva ad essere presentato entro il 10 gennaio e ad essere votato entro il 20?”. Più esplicitamente, Dioniso Giordano della Cisl ha precisato: “in questi anni ci sono state rivolte tante promesse vane, questa volta chiediamo garanzie immediate”. Di tutt’altro avviso, Maurizio Calà, che ha invece risposto “si. Credo che lo sciopero fosse più rivolto alla salvezza del CdA, che non agli interessi dei lavoratori”. “Riteniamo – ha aggiunto infine Luisa Milazzo, della Fiadel – che in questo momento uno sciopero sia più un danno alla città che non un bene per i lavoratori. Questo non significa abbassare la guardia sulle esigenze dell’azienda, ma significa anche non piegarsi a strumentalizzazioni”. La raccolta dei rifiuti riprenderà domani, in attesa della convocazione del consiglio comunale, al quale saranno presenti i lavoratori della municipalizzata d’igiene ambientale.