CATANIA – In una nota diffusa alla stampa, i vertici della Cisal intervengono sullo sciopero di carattere nazionale relativo al trasporto pubblico. “Venerdi prossimo, come in altre città Metropolitane – scrivono -, Catania, verrà privata del servizio pubblico di trasporto a discapito di studenti, cittadini e lavoratori pendolari.
Nel corso degli ultimi anni il confronto tra sindacati e aziende di Trasporto pubblico è stato incentrato principalmente sugli aspetti normativi aziendali di secondo livello. Che nella maggior parte dei casi non hanno prodotto un effettivo efficientamento nella gestione del personale viaggiante. Finendo per incidere negativamente sulla prestazione lavorativa e senza produrre vantaggi economici sostanziali per gli autisti.
Ed ancora: “Un ennesimo sciopero che si sarebbe potuto evitare se il Governo Centrale e le Associazioni Datoriali che rappresentano le Imprese, fossero state meno indifferenti al rinnovo contrattuale e ad una riforma complessiva di tutto il settore.
Non vi è dubbio che fra le categorie più vessate del tessuto sociale italiano, alla stregua degli operatori della Sanità Pubblica e Privata, si trovano gli addetti al Trasporto pubblico. Non a caso per le Aziende è sempre più difficile reperire autisti di autobus, sottoposti a turni e ritmi di lavoro stressanti. Anche durante le giornate domenicali e festive. Ne più ne meno come succede ai macchinisti di metropolitana, degli impianti a fune e conducenti di tranvia. Soggetti a pesanti carichi di lavoro.
Mestieri di elevata responsabilità che richiedono specifiche competenze e qualificazioni, inadeguatamente retribuiti e soprattutto poco considerati. Prova ne è il terzo sciopero quello di 24 ore (senza fasce garanzia a prestazioni ridotte), proclamato dai Sindacati Nazionali di Categoria. Per sollecitare il “rinnovo del CCNL scaduto lo scorso 31 dicembre 2023, le RISORSE adeguate a garantire servizi efficienti ai cittadini e la SICUREZZA degli operatori, visto le aggressioni fisiche e verbali in continuo aumento”.