Caso Shalabayeva, Renato Cortese assolto - Live Sicilia

Shalabayeva, sentenza ribaltata in appello: Renato Cortese assolto

Il verdetto di primo grado aveva portato alla revoca del ruolo di Questore di Palermo

PERUGIA – Assolti. Quando le parole del presidente dalla Corte di appello di Perugia Paolo Micheli sono arrivate alle orecchie degli imputati c’è stato solo lo spazio per un abbraccio. Un abbraccio liberatorio dopo una camera di consiglio durata 10 ore. Il verdetto, arrivato intorno alle 20,15 ha ribaltato la condanna di primo grado e quindi ha assolto con formula piena (“perché il fatto non sussiste”) Renato Cortese, Maurizio Improta, Luca Armeni, Francesco Stampacchia, Vincenzo Tramma e Stefano Leoni accusati di sequestro di persona per il caso del rimpatrio di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, espulsa verso il Kazakhstan nel 2013 insieme alla figlia Alua e poi entrambe tornate in Italia. 

Cortese e Improta, all’epoca dei fatti, erano rispettivamente i capi della squadra mobile e dell’ufficio immigrazione della questura di Roma. 

È stata assolta anche l’allora giudice di pace Stefania Lavore alla quale comunque non era stato contestato il sequestro di persona. 

La sentenza d’appello ribalta quella di primo grado che aveva portato nel 2020 alla condanna di Renato Cortese da parte del Tribunale di Perugia. Una sentenza che lo portò alla rimozione dall’incarico di Questore di Palermo. Indimenticabile e commovente l’applauso scrosciante che gli dedicarono ‘i suoi uomini’. Ma sono tanti i colleghi e amici, partiti da Palermo, Messina, Reggio Calabria, Roma, che hanno voluto assistere alla lettura del dispositivo e stare vicino al super poliziotto che ha catturato Bernardo Provenzano. 


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