Governo May a pezzi sulla Brexit. Dopo il sì ‘collegiale’ di ieri all’intesa sulla bozza d’accordo definita a Bruxelles, si dimettono due ministri e due sottosegretari, mentre la premier difende l’accordo con la Ue, definendolo il migliore negoziabile “nell’interesse nazionale”. È decisa ad andare avanti malgrado le dimissioni di alcuni ministri. Ma il deputato Tory Jacob Rees-Mogg, capofila dei brexiteers più radicali, formalizza la richiesta di una mozione di sfiducia. E un’altra tegola arriva dagli unionisti nordirlandesi del Dup, che denunciano la bozza. Sterlina sotto pressione, Bruxelles non commenta, ma Tusk convoca un vertice straordinario per il 25 novembre.
Si dimettono due ministri e due sottosegretario dell'esecutivo May.
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