Alla fine ha ceduto. Gabriele Cappelletti, direttore amministrativo dell’Università di Palermo si è dimesso adducendo “motivi familiari”. Si tratta della seconda volta che Cappelletti lascia l’incarico. Lo scorso 21 luglio, con una lettera al consiglio d’amministrazione, aveva comunicato la sua volontà. Prima di lui ancora Vincenzo Petrigni aveva assunto l’incarico a febbraio lasciandolo già nel marzo successivo. Una situazione che aveva spinto la procura della Repubblica di Palermo ad aprire un fascicolo per scoprire cosa vi fosse dietro il fuggi-fuggi dei manager dell’università. Fonti interne all’Università di Palermo avevano parlato della difficoltà di gestire la fase di programmazione dell’ateneo dove a fronte di un deficit strutturale di 30 milioni vi fossero le resistenze dei “baroni”.
Stamane in una conferenza stampa il rettore Roberto Lagalla – con a fianco lo stesso Cappelletti – ha annunciato le “importanti novità nel nuovo anno, prima tra tutte la revisione e la pulizia del bilancio. Sono stati cancellati 37 milioni di entrate perché non perseguibili, sostituendoli con 26 milioni di entrate effettive. Il deficit è calato da 32 a 19 milioni di euro. I corsi di laurea sono stati ridotti ed è stato introdotto il test d’ingresso per tutti i corsi”. Intanto il compito di revisione dei bilanci è stato dato a una società esterna, la Price Whaterhouse, che certificherà il deficit reale dell’ateneo. “Non lascio per paura di firmare il bilancio del 2008 ma per seguire la mia famiglia che si è trasferita a Milano”ha chiuso Gabriele Cappelletti.