“Il trasferimento delle attuali convenzioni Cip 6 su altri impianti è ammissibile”. Lo dice in una lettera il ministero dello Sviluppo economico in risposta alle richieste del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, in merito agli incentivi per i termovalorizzatori siciliani.
I contributi statali, come riportato oggi da MF Sicilia, possono dunque essere applicati anche per impianti localizzati in siti diversi da quelli previsti finora dal piano rifiuti. In bilico i progetti di Bellolampo, Casteltermini, Augusta e Paternò. Dopo l’ultima gara andata deserta lo scorso 30 giugno, si riaprono così i giochi di uno degli appalti più sostanziosi della Sicilia. Nel 2003 ad aggiudicarsi il bando da 5,5 miliardi euro erano stati il gruppo Falck (attraverso le partecipate Pea, Platani e Tifeo) e Waste Italia (Sicilpower).
Cinque anni dopo, però, la gara era stata bocciata dalla corte di giustizia europea per mancanza dei requisiti di pubblicità. Da qui il nuovo bando. Alla scadenza, però, nessuna impresa si è fatta avanti scoraggiate, con molta probabilità, dal rimborso da corrispondere ai vecchi aggiudicatari che nel frattempo avevano iniziato progetti e cantieri. Adesso l’ultima lettera di un carteggio iniziato lo scorso dicembre tra palazzo d’Orléans e il Ministero, apre a “diversi scenari ipotizzabili” e dà il via libera all’utilizzo dei 4 miliardi di contributi per la Sicilia su altri impianti purché abbiano “parità di potenza impegnata” e “fermo restando che per la salvezza degli incentivi Cip 6 deve sussistere la connessione all’emergenza rifiuti”.