“Utilizzando il pretesto della riorganizzazione burocratica il presidente della Regione siciliana Renato Schifani revoca l’ufficio speciale Immigrazione nato per attivare strategie di supporto agli oltre 250mila stranieri residenti in Sicilia. Un provvedimento veramente difficile da comprendere che rischia di cancellare anni di lavoro nell’ambito delle politiche di inclusione”. Lo dice Valentina Chinnici parlamentare regionale del Pd che sull’argomento ha sottoscritto una mozione presentata dal capogruppo Michele Catanzaro e firmata anche da tutti i parlamentari del gruppo all’Ars.
Chinnici: “La Sicilia capofila delle regioni del Sud”
“Il percorso avviato dalla Regione negli ultimi anni in tema di accoglienza ed integrazione – continua Chinnici – ha supportato migliaia di stranieri per la casa, il lavoro, l’istruzione e la formazione, i bisogni sanitari e sociali. E’ stata avviata una pianificazione per tutti gli attori pubblici e privati che intervengono nelle politiche di inclusione oltre a strategie per affrontare fenomeni come il caporalato, e la tratta di esseri umani. Tutto ciò ha creato una rete di relazioni con enti religiosi, organizzazioni di terzo settore, organismi nazionale ed internazionali che ha consentito – osserva l’esponente del Ps – alla nostra Regione di essere capofila delle regioni del Sud e di stipulare un protocollo d’intesa con le Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia in materia di governance del fenomeno migratorio e promozione di politiche di inclusione sociale e lavorativa della popolazione straniera”.
“Schifani non può mettere fine a questo percorso virtuoso”
“Un percorso virtuoso a cui il presidente Schifani – aggiunge Chinnici – mette la parola fine contraddicendo, per altro, un componente dello stesso governo da lui guidato che negli stessi giorni ha provveduto a nominare, in attuazione di una legge regionale, i mediatori culturali da inserire in un elenco che dovrebbe essere gestito ed aggiornato dallo stesso ufficio speciale”.
“Schifani revochi la cessazione anticipata dell’ufficio speciale”
“Il presidente della Regione – chiede la parlamentare Pd – revochi con urgenza la cessazione anticipata dell’ufficio speciale immigrazione, disposta con delibera di giunta del 21 gennaio scorso, per consentire il completamento delle operazioni di pagamento e di rendicontazione necessarie a non perdere le risorse connesse alle progettazioni in corso garantendo gli impegni nell’ambito delle intese interregionali e provveda, invece, ad un rafforzamento dell’ufficio indispensabile per la Sicilia che per la sua localizzazione geografica – conclude Chinnici – costituisce un territorio particolarmente interessato dai flussi migratori provenienti dai Paesi del Mediterraneo e dal nord Africa, costituendo, per tali aspetti, un vero e proprio territorio di frontiera”.
‘PrimagliUltimi’: “No alla soppressione dell’ufficio Immigrazione”
“La soppressione dell’Ufficio speciale immigrazione, da parte della giunta di governo, che lo aveva istituito nel 2014, porta come conseguenza immediata il venir meno di numerose azioni tendenti a favorire il percorso di integrazione dei migranti nella nostra Regione. Un passo indietro di fondamentale importanza ed in netto contrasto con una legge regionale 20 del 29 luglio 2021, tra le più avanzate in Italia, che prevede una serie di misure per l’accoglienza e l’inclusione”. E’ quanto si legge in una nota di ‘PrimagliUltimi’, organizzazione di volontariato del terzo settore.
“Le competenze vengono accorpate al Dipartimento Famiglia che non ha in materia le risorse umane, le competenze, l’esperienza e le relazioni acquisite nel corso degli anni, soprattutto nei rapporti con l’Unione Europea e le altre regioni italiane. Ma soprattutto – aggiunge l’organizzazione – non ha le competenze per affrontare tutte le problematiche legate al fenomeno migratorio che fanno capo ad altri dipartimenti quali ad esempio quelli del lavoro, della sanità, della formazione professionale, della scuola. Tutti aspetti che risentiranno parecchio negativamente dalla nuova situazione che è venuta a determinarsi, con conseguenze disastrose per quanto riguarda il processo di integrazione dei migranti”.
“Va ricordato – si legga ancora nella nota – che stiamo parlando di un fenomeno che riguarda 250 mila extracomunitari regolari in Sicilia, 41 insediamenti informali censiti che hanno una presenza approssimativa stimata tra 10 e 40 mila migranti, e poi c’è l’esercito degli irregolari che nessuno sa esattamente quanti siano”.
“Una così vasta popolazione presente nel nostro territorio e con numerose e complesse problematiche da affrontare non può non avere una struttura dedicata con una visione univoca e con risorse umane sufficienti e competenti per gestire il fenomeno – continua ‘PrimagliUltimi’ – Questa struttura c’era ed ora, irresponsabilmente, non c’è più. L’Ufficio speciale immigrazione, grazie alle progettazioni realizzate e alle relazioni che ha messo in campo, ha portato in Sicilia 10 milioni di euro che devono essere rendicontati all’Unione Europea entro il prossimo mese di marzo, e se ciò non viene fatto si configura un danno erariale nei confronti della Regione. Lo stesso ufficio sta elaborando progetti per altri 50 milioni di euro che adesso non si sa che fine faranno”.
Bartolo: “Grave sopprimere l’ufficio immigrazione”
L’eurodeputato Pietro Bartolo (S&D) interviene sulla scelta del governo regionale di sopprimere l’Ufficio speciale dell’immigrazione. “Quello che sta succedendo in Sicilia – dice – ha dell’incredibile. Il Governo Schifani ha deciso di sopprimere dall’oggi al domani l’Ufficio speciale immigrazione. Un ufficio che dal 2014 lavora per mettere in rete enti locali, ong, luoghi della formazione, università, strutture del servizio sociale e del volontariato a supporto dell’accoglienza e l’integrazione dei migranti e per costruire percorsi di legalità contro sfruttamento e caporalato”.
“Grazie alle competenze acquisite da questo Ufficio, la Sicilia è stata riconosciuta a partire dal 2023 come Regione capofila per rappresentare le necessità delle più importanti regioni del Sud (Campania, Puglia, Calabria e Basilicata). In questi mesi – prosegue Bartolo – è in corso la rendicontazione del progetto Su.Pr.Eme e di altre importanti progettualità europee come Et Labora, Impact Prisma, Com.In 4.0, +Su.Pr.Eme. Smantellare l’ufficio significa rischiare di dover restituire 10 milioni di euro all’Europa. Ma soprattutto significa indebolire la struttura amministrativa che si occupa dell’inclusione e rallentare la progettazione in materia, in un’importante fase di contrattazione con le Autorità di gestione.”