PALERMO – Con una relazione depositata in commissione Bilancio dell’Ars, Giuseppe Bosco, amministratore delegato di E-Servizi Venture, partner col 49% di Sicilia E-Servizi (51% e’ della Regione), la società che gestisce la piattaforma per l’informatizzazione, solleva alcune preplessita’ rispetto ad alcune iniziative annunciate dal governo Crocetta, in particolare al progetto di commissariamento, con la Sise che dovrebbe essere affidata all’ex pm Antonio Ingroia. Nel documento, consegnato durante l’audizione, il socio privato muove diverse contestazioni. Intanto lamenta “la latitanza degli attuali amministratori che non hanno mai dato seguito alle richieste di incontro sollecitate per affrontare con spirito costruttivo i problemi relativi a Sise e più in generale allo stato di informatizzazione della Regione”. E ritiene “inqualificabile leggere sulla stampa di ipotesi di commissariamento/liquidazione di una società di diritto privato senza che tali risoluzioni siano state prima approfondite tra i soci”.
Il partner privato giudica, inoltre, positivo l’intervento di Olaf (organismo europeo che vigila sull’utilizzo dei fondi europei) ”perché si faccia finalmente luce sui clamorosi inadempimenti della Regione siciliana a causa dei quali l’efficacia delle soluzioni altamente innovative sviluppate da Sise è stata inferiore a quello che avrebbe potuto essere”. I soci privati vogliono sapere, e a tale scopo hanno invitato la Regione a riferirne all’assemblea dei soci, ”su quali elementi si basano le dichiarazioni lette sulla stampa ed attribuite ai vertici della Regione relative a gravissime ipotesi di reato”. Ricordando, ancora, che a oggi ”il socio privato è creditore per oltre 80 milioni di euro per attività svolte, collaudate, utilizzate e mai contestate e che per i prima 30 milioni si è visto costretto, stante la già lamentata latitanza del socio pubblico, a far emetter dal Tribunale di Palermo una ingiunzione di pagamento notificata a Sise”. E che ”a seguito di un piano di rientro concordato con la Regione a fine anno scorso è sospesa l’attivazione di un arbitrato promosso dal socio privato per vedere riconosciuti, oltre ai già citati mancati pagamenti, gli ingenti danni subiti per le innumerevoli inadempienze contrattuali in carico alla Regione”.
In commissione, infine, il partner privato ha sottolineato ”le numerosi sollecitazioni, tutte documentate” fatte alla Regione, ”perchè si attivi a rilevare in proprio le attività del socio privato in vista dell’ormai imminente cessazione della convenzione, operando quel trasferimento di competenze previsto a contratto. Il sistema informativo è ancora installato nei data center di Pont Saint Martin in valle d’Aosta, ”non certo per una scelta del privato che ne sollecita da tempo la rilocazione in un data center della Regione”.