Sicilia delle emergenze. Cocina: Così fronteggiamo incendi e siccità

La Sicilia e le emergenze. Cocina: “Così fronteggiamo incendi e siccità”

Domande e risposte al capo della protezione civile regionale

PALERMO – In alcune zone scarseggia l’acqua potabile, in altre quella agricola. Ci sono anche gli incendi, i terremoti e gli sbarchi. Il punto di mezza estate sulla Sicilia delle emergenze con Salvo Cocina, il capo della protezione civile.

Emergenza idrica, possiamo tracciare un primo bilancio dell’estate?
“L’emergenza idrica, grazie alle misure messe in campo, centinaia di interventi, per il settore potabile è stata notevolmente contrastata in un quadro in cui, purtroppo, le piogge continuano a essere carenti”.

A che punto siamo con i dissalatori?
“Quello di Porto Empedocle ha avuto problemi di rumore ed è stato insonorizzato, la notte è spento per 6 ore, ma nelle prossime settimane sarà ulteriormente insonorizzato e sta producendo 75 litri al secondo. Quello di Gela ne sta producendo 50. Tutti arriveranno a 100 litri al secondo. Trapani è più indietro ma speriamo a metà settembre di attivare l’impianto”.

La situazione più critica resta ad Agrigento?
“Sì, ancora nell’Agrigentino dove stanno entrando altri pozzi in funzione e il dissalatore. Si risparmierà tanta acqua”.

E nel Palermitano?
“Il quadro generale è di miglioramento, sono state reperite nuove fonti d’acqua per il 30% in più rispetto al 2024 con le misure urgenti. A questo si aggiunge il rifacimento delle reti e delle perdite, che in una rete urbana capillare ha bisogno di tempi notevoli. Adesso, dopo aver reperito maggiori fonti idriche, possiamo farlo”.

Quanto ha influito l’andamento delle piogge?
“La situazione degli invasi resta critica, c’è sicuramente un cambiamento in atto, è il quarto anno con piogge scarsissime sulla Sicilia occidentale. Piogge irregolari, a novembre caddero 400 millimetri di acqua, la metà di un anno intero. Il tempo non ci aiuta, bisogna diversificare l’approvvigionamento, puntare in quota parte sui dissalatori, che sono una sorta di assicurazione”.

Si era parlato molto del rapporto costi/benefici dei dissalatori, che ne pensa?
“In alcune aree in cui c’è molta carenza d’acqua ci aiutiamo con i dissalatori e la tariffa resterà stabile o addirittura diminuirà, perché pagherà la Regione”.

Siccità, quali saranno le prossime tappe?
“Dobbiamo distinguere la fase ordinaria da quella emergenziale, che è in corso di completamento. Bisogna accelerare su quella ordinaria, con centinaia di milioni di euro da investire sulle dighe, sulle condotte, che sono programmati. Noi abbiamo finanziato opere per 3.500 litri al secondo in più, gran parte sono già realizzate e con questi appalti abbiamo superato l’emergenza, fermo restando il nodo delle reti da riparare”.

Qual è il quadro in agricoltura?
“Resta critico, occorreranno interventi massicci nel settore”.

Andiamo agli incendi, i dati sono inquietanti, si parla di migliaia in pochi mesi…
“Sono in linea con quanto avvenuto negli ultimi anni. Quest’anno abbiamo meno superfici colpite, i giorni con maggiori incendi sono quelli con temperature alte. Si conferma la natura colposa o dolosa, la Sicilia ha un clima molto siccitoso”.

Qual è la soluzione per gli incendi?
“Sugli incendi bisogna agire alla base, bloccare le mani incendiarie ed è un problema di ordine pubblico, noi come protezione civile stiamo facendo il pattugliamento con i volontari. Non basta più puntare sullo spegnimento, molti sono delinquenti, persone che vogliono provocare danni”.

In questi anni lei è stato in prima linea in molte calamità, la Sicilia ha quindi dimostrato di essere operativa. Ma come si potrebbero prevenire le emergenze?
“La Sicilia ha più emergenze delle altre Regioni, oltre agli incendi che incidono in modo pesante abbiamo i vulcani e i terremoti e anche l’emergenza immigrazione, gli sbarchi continuano, a Pozzallo, Lampedusa.
Il problema è che l’amministrazione ordinaria non è così rapida per come richiederebbero gli sconvolgimenti in corso. Se per un’opera pubblica ci vogliono cinque anni c’è qualche problema”.


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