Finanziaria, avanti piano | Il testo in Aula sabato - Live Sicilia

Finanziaria, avanti piano | Il testo in Aula sabato

Nella notte la commissione Bilancio non è andata oltre l'approvazione del disegno di legge originario del governo, con qualche modifica. Il "grosso" della Finanziaria regionale resta tutto com'è. Così come è giunto dalle commissioni di merito. Restano sul tavolo i nodi del precariato, degli enti beneficiari dei fondi della Tabella h, della dirigenza regionale, delle pensioni. Bocciati dalla maggioranza i ticket sanitari. Gucciardi (Pd): “In questo momento non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai siciliani".

PALERMO – L’impressione, adesso, è che la maggior parte dei problemi saranno solo spostati più in là. Dalla Formazione ai Forestali, passando per la tabella H. Nella notte la commissione Bilancio non è andata oltre l’approvazione del disegno di legge originario del governo, con qualche modifica. Il “grosso” della Finanziaria regionale resta tutto com’è. Così come è giunto dalle commissioni di merito. E il “grosso” per intenderci riguarda temi come quelli del precariato, degli enti beneficiari dei fondi della Tabella h, della dirigenza regionale, delle pensioni. Tutti argomenti che dovranno essere discussi nella giornata di domani.

Già. Perché la Finanziaria non arriverà in Aula neanche domani. Rimarrà a friggere ancora un po’ in Commissione. Dove raccontano di un clima comunque sereno e collaborativo. Nonostante la maggioranza continui a dare segnali di insofferenza e il governo non potrà contare su un supporto “certo” da parte dei Cinque stelle. Di certo non il miglior prologo per l’apparizione in Aula del testo, che giungerà a Sala d’Ercole probabilmente sabato, insieme al Bilancio, per la discussione generale. La domenica servirà per gli emendamenti. Quindi resteranno solo lunedì e martedì per la discussione. Insomma, come era ampiamente prevedibile già qualche giorno fa, bilancio e Finanziaria riceveranno il via libera dell’Aula all’ultimo respiro.

Ma i problemi, come detto, non finiranno lì. Come ha fatto comprendere già ieri in Aula il presidente Ardizzone: “Chiedo ai deputati di accantonare qualcosa per le leggi di settore”. Un concetto chiarito oggi dal capogruppo Udc Lino Leanza: “È evidente che le casse della Regione non possono consentire chissà che interventi. Ma una cosa chiederemo con forza al governo: bisogna trovare almeno 15-20 milioni per il finanziamento dei Fondi globali. Sono soldi che serviranno per ripartire, dopo l’approvazione del bilancio. L’Assemblea infatti non può fermarsi al 30 aprile. Dal giorno dopo bisognerà ricominciare a legiferare. E senza un euro in cassa saremmo costretti a occuparci solo di mozioni e ordini del giorno”. Insomma, dopo la corsa per l’approvazione del bilancio bisognerà mettersi a lavorare.

E i documenti contabili lasceranno irrisolte alcune questioni. A cominciare dallo spinoso tema della Formazione. L’apertura del governo al rifinanziamento dell’Avviso 20, infatti, si tradurrà, in realtà, in un complesso lavoro di concertazione con l’Europa per comprendere come i Fondi del Piano giovani possano essere utilizzati per i corsi. Servirà poi una forte rimodulazione da parte degli enti di Formazione, e probabilmente nuovi tavoli tecnici per capire come andare avanti. E con i sindacati il governo dovrà chiarire la vicenda dei Forestali. Una di quelle per le quali ieri la Commissione ha prolungato i lavori fino a tarda notte. I soldi sono quelli. E sembrano sufficienti per garantire i livelli occupazionali. Sul turn over invece i dubbi sono tanti. Il testomapprovato ieri conferma il blocco al contingente innservizio al 31 dicembre 2012.

Così come incerta è la fisionomia della cosiddetta Tabella H. L’intenzione di governo e maggioranza pare quella di confermare soltanto lo stanziamento complessivo di 25 milioni. I criteri per far parte degli enti beneficiari e il relativo contributo saranno il frutto, probabilmente, di un secondo intervento. Dopo l’approvazione della Finanziaria, appunto. Che procede lentamente. Ieri, come detto, è passato solo il testo originario. Approvato, dopo lunghe discussioni, il Fondo per gli enti locali, nella misura di 316 milioni. Ma sempre ieri, ecco uno “stop” non indifferente. Bocciati, infatti i ticket sanitari. Sia quelli riguardanti le ricette che quelli per i ricoveri di pazienti con redditi superiori ai 50 mila euro annui. Il governo ha dovuto rimangiarsi il provvedimento anche sulla spinta di una maggioranza che si è detta contraria attraverso le prese di posizioni di molti deputati. Non a caso oggi arriva la presa di posizione ufficiale del capogruppo del Pd, Baldo Gucciardi: “In questo momento non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai siciliani – dice -. Vedremo se il governo riformulerà le proposte e modificherà i criteri e i parametri, ma se tutto resta così com’è, il Pd sarà contrario a questi ticket dovessero essere riproposti in aula”.

Un segnale di quello che potrà accadere da domani. Quando si dovrà parlare tra le altre cose, di tagli, precari, dirigenti regionali, pensioni, Irfis, comandati, Pip, Cerisdi. Quando sul tavolo della Commissione, insomma, piomberanno quattro tomi zeppi di emendamenti: circa 800. Da esaminare, approvare e bocciare in un giorno solo. Prima che sia troppo tardi.


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