Sicilia, la spaccatura a Roma complica il rebus del governo - Live Sicilia

Sicilia, la spaccatura a Roma complica il rebus del governo

Le tensioni potrebbero già emergere in sede di trattative con i partiti per assessori e deleghe.

PALERMO – Le scosse telluriche con epicentro Palazzo Madama si avvertono forti e chiare anche a Palazzo d’Orleans. Il voto del Senato che incorona Ignazio La Russa seconda carica dello Stato lascia una crepa nella maggioranza di governo e rischia di creare tensioni anche in Sicilia.

Malumori in aula, La Russa accusa Miccichè

La decisione di Forza Italia di non partecipare alle operazioni di voto al primo scrutino per via del veto di Meloni a Ronzulli viene così commentato da La Russa sulle colonne de “Il Foglio”. “Quello che è successo è che Miccichè e la Ronzulli gli danno addosso, a Berlusconi, e lui purtroppo si fa portare”, dice il colonnello meloniano chiamando in causa l’ex presidente dell’Ars (apparso molto critico rispetto all’ipotesi di piazzare un uomo di FdI alla presidenza del Senato con un premier dello stesso partito a Palazzo Chigi). Alla fine La Russa la spunta grazie al voto segreto senza il sostegno degli azzurri e con l’aiutino di qualche esponente dell’opposizione. 

Lo scontro si sposta in Sicilia?

Vecchie ruggini tornano a galla e creano delle frizioni tra i due partiti a Roma nelle stesse nelle quali a Palermo Renato Schifani viene proclamato presidente della Regione. “Miccichè ha provato ad affondare La Russa che però ha parato il colpo: lo scontro adesso si sposta in Sicilia”, assicurano i beneinformati. E c’è chi è pronto a giurare che Miccichè tenterà il tutto e per tutto per sottrarre a Fratelli d’Italia la presidenza dell’Ars con l’avallo di parte dei vertici nazionali del partito. Il caso romano diventa un grimaldello per forzare il quadro generale. 

Il quadro si complica

Una potenziale rappresaglia che in primo luogo creerebbe difficoltà a un altro esponente di Forza Italia: il nuovo inquilino di Palazzo d’Orleans, Renato Schifani. Il presidente si potrebbe ritrovare tra l’incudine (la numerosa pattuglia di meloninani) e il martello (Miccichè e il gruppo azzurro che controlla come socio di maggioranza). Le tensioni potrebbero, inoltre, già emergere in sede di trattative con i partiti per assessori e deleghe (senza contare il peso della faida interna ai berluscones siculi). Il muro contro muro dei giorni scorsi, insomma, sarebbe rinvigorito dalle vicende politiche romane. Anche perché a queste latitudini i rapporti di forza sono diversi: come dicono i punti percentuale di Forza Italia alle ultime regionali. Insomma, il quadro sembra destinato a complicarsi. 


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