Pd, il 'caso Sicilia' a Roma: il partito in pezzi e Orfini...

Pd, il ‘caso Sicilia’ a Roma: il partito in pezzi e Orfini…

Il caos tra i democratici siciliani.

Il caso del Pd siciliano diventa un caso nel caso del Pd nazionale. Scusate il gioco di parole, ma questa storia del Partito Democratico, uscito in pezzi dalla sfida elettorale nazionale e regionale, somiglia a una matrioska. E non si può che usare un linguaggio adeguato.

I segnali del ‘caso’ emergono da un dispaccio dell’agenzia Ansa. Eccolo: “Poi uno si chiede perché il Pd in alcune regioni non è credibile: perdiamo male le politiche, perdiamo disastrosamente le regionali arrivando addirittura terzi. Segretario regionale e gruppo dirigente invece di riconoscerlo e fare un passo indietro dicono che va tutto bene e che resteranno al proprio posto forti di questi risultati. Perché il loro unico obiettivo non era vincere o almeno rafforzare il Pd, ma eleggere se stessi. Obiettivo al quale hanno sacrificato la nostra comunità. In un partito normale un gruppo dirigente così sarebbe commissariato in cinque minuti”. Così Matteo Orfini durante un colloquio con i responsabili siciliani di LeftWing commentando la direzione regionale che si è svolta sabato scorso a Palermo alla presenza del vice segretario nazionale Peppe Provenzano’.

Un assalto, dunque, con le giuste proporzioni da rammentare. Nell’immane gioco al massacro che si è aperto dopo il 25 settembre nessuno è osservatore neutrale. Sono tutti parte in causa. C’è chi ha giudicato convincente la relazione del segretario siciliano, Anthony Barbagallo, e l’ha votata. C’è, invece, chi l’ha ritenuta una favoletta consolante e auto-assolutoria.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Orfini, ovviamente, l’orfiniano Antonio Rubino. Che sta martellando sulla questione da giorni. Ecco un passaggio di uno dei suoi ultimi post su Facebook, a proposito della direzione regionale (nella foto): “Si è scelto ancora una volta di preparare la stanzetta dove giocare la prossima partita di Risiko magari partendo dagli equilibri della nuova assemblea regionale; Insomma ancora una volta l’IO che prevale sul NOI. Auguri e buon lavoro! Il Congresso prima o poi si farà e credo che stavolta il dibattito dovrà incentrarsi proprio su quale partito costruire, su come scardinare quelle ‘stanzette’ e sostituirle con campi pieni di idee rivitalizzando e restituendo passione ai nostri militanti”.

Una perentoria richiesta di novità che proviene, con toni diversi, anche dalle forze fresche del partito, come Valentina Chinnici, neo-eletta all’Ars. “Ci vogliono passione e spazi di ascolto incessante – ha detto l’unica Chinnici vincente a LiveSicilia.it -. Se li metteremo in circolo, gli elettori torneranno. Ma serve entusiasmo”. Tuttavia, il Pd attuale sembra lontanissimo perfino da un livello minimo di buonumore. (Roberto Puglisi)


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