Sicurezza in mare e immigrazione| Gli "angeli" della Guardia Costiera - Live Sicilia

Sicurezza in mare e immigrazione| Gli “angeli” della Guardia Costiera

Sul fenomeno degli sbarchi il Comandante del II Nucleo Aereo, Roberto D'Arrigo precisa: "E’ un punto di vista differente quello che noi viviamo. Quello della ricerca prima, dell’intervento vero e proprio in un secondo momento". VIDEO

Il bilancio dell' attività estiva
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D'Arrigo durante il breafing

CATANIA – Non c’è un attimo di respiro nell’ufficio del Comandante del II Nucleo Aereo della Guardia Costiera di Catania. Sono le 9.30 del mattino e Roberto D’Arrigo ha un’agenda fitta di impegni tra cui un “briefing” nell’hangar con gli altri “angeli” che operano nella base. “Noi costituiamo uno dei segmenti operativi della Guardia Costiera – spiega D’Arrigo – il segmento aereo, le cui attività avvengono in assoluta sinergia con le Unita’ Navali della Guardia Costiera e sotto il coordinamento del Comando Generale delle Capitanerie di Porto e della Direzione Marittima della Sicilia Orientale (diretta dal Contrammiraglio Nunzio Martello, ndr), in particolare anche per l’operazione “Mare Sicuro”, che viene effettuata durante la stagione estiva, periodo di maggiore traffico in mare di unità da diporto e di massimo afflusso di bagnanti sulle spiagge”.

La cabina di uno dei velivoli della flotta

Due delle ultime operazioni in cui il personale ed i mezzi del 2º Nucleo Aereo della Guardia Costiera sono stati coinvolti, sono state quelle per le ricerche in mare del marinaio islandese, disperso nei pressi del porto, e per il giovane sub nel tratto di mare dell’Isola Lachea. La seconda, purtroppo, si è conclusa con il ritrovamento del cadavere dello sfortunato diciannovenne. La ricerca ed il soccorso in mare, a tutela e salvaguardia della vita umana, è il principale compito istituzionale, cardine di tutte le attività del Nucleo “diretto” dal Capitano di Fregata Roberto D’Arrigo. A questo vanno aggiunte le attività a tutela dell’ambiente marino ed a protezione della fascia costiera (che vengono eseguite in base a precise direttive del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) e di polizia marittima. In tale ampio segmento va inserito il controllo sul traffico marittimo, sul demanio marittimo, sulla navigazione da diporto e sulla pesca (in quest’ultimo caso le direttive sono emanate dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali). “Per quanto riguarda le principali attività operative – chiarisce il comandante D’Arrigo – veniamo impiegati direttamente dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera (che si trova a Roma, nella sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ndr).

L'interno dell'hangar

La flotta del II Nucleo Aereo è composta da due ATR42MP, pattugliatori marittimi, un velivolo P180 pattugliatore a medio raggio e da 4 elicotteri AW139. Questi mezzi costituiscono le ali degli “angeli custodi” del litorale catanese (e non soltanto), che sono stati impegnati in questi mesi estivi nell’operazione “Mare Sicuro”, ma anche nel più ampio dispositivo legato al fenomeno delle immigrazioni irregolari via mare. “Tutto questo enorme sforzo nel periodo estivo – tiene a precisare D’Arrigo – è stato svolto grazie all’estrema professionalità degli equipaggi di volo ed al costante supporto – dal punto di vista logistico e amministrativo – della Base Aeromobili” (che è comandata dal Capitano di Vascello Alfio Distefano, ndr). ”L’obiettivo principale in questi ultimi casi – spiega D’Arrigo – è quello di garantire la tempestività nei soccorsi. I migranti, infatti, viaggiano su imbarcazioni quasi sempre fatiscenti e comunque caricate in maniera inverosimile, assolutamente instabili e quindi pericolose”.

Del fenomeno migratorio si è abituati a vedere la parte finale: lo sbarco in porto dei migranti soccorsi e le operazioni di prima accoglienza. “E’ un punto di vista differente quello che noi viviamo – afferma D’Arrigo – quello della ricerca prima, dell’intervento vero e proprio in un secondo momento: momento che può essere completato dall’intervento di una Motovedetta del Corpo o una evacuazione medica d’urgenza o, ancora, da un trasporto sanitario con elicottero”. E sono due le operazioni che il Comandante cita, tra le tante avvenute in questi ultimi mesi: quelle più recenti che hanno interessato due donne, migranti irregolari, rimaste ustionate nel corso di una traversata e trasportate d’urgenza nel corso della notte dall’Isola di Lampedusa all’ospedale Cannizzaro; l’evacuazione medica da bordo di un mercantile, in piena notte, di un giovane migrante in stato di incoscienza ad oltre 120 miglia nautiche (poco meno di 230 chilometri) a largo delle coste catanesi. Pronto ad intervenire in caso di emergenza, con gli equipaggi di volo, c’è anche un medico del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta: una reperibilità “h24” garantita da un accordo che il Comando Generale della Guardia Costiera ha sottoscritto con il Cisom.

Importanti risultati sono stati assicurati sul fronte della tutela dell’ambiente e sulle attività di polizia marittima. In totale, dal 15 giugno al 15 settembre, il personale di volo ha elevato 15 sanzioni amministrative “per pesca effettuata in zone o con modalità non consentite o per unità da diporto che navigavano in zone vietate”. Per la salvaguardia dell’ecosistema marino, invece, è stato “localizzato uno sversamento di idrocarburi da parte di un mercantile nelle immediate vicinanze del porto di Gioia Tauro, sulle coste calabresi”.

Gli impegni incombono e i telefonini continuano a squillare: Roberto D’Arrigo si congeda dall’intervista e torna alla “barra” di comando.


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