CATANIA – Era giunto, stamani, al 41esimo Stormo della base Usa di Sigonella per consegnare, finalmente, il plico con la revoca delle autorizzazioni per proseguire i lavori di realizzazione del Muos a Niscemi. Ma, ad attendere Pasquale Calamia, collaboratore dell’assessore al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello, solo un cancello chiuso e una squadra di militari americani irremovibili. Inutili, durante la giornata, i tentativi effettuati dai dirigenti della Regione Sicilia di contattare la base Navy. A squillare, un telefono perennemente libero ma senza nessuno al di là della cornetta. A rompere il silenzio, la richiesta da parte di un diplomatico Usa di un colloquio con il governo della Regione.
“Se tutto è stato fatto in regola così come io ritengo – ha commentato Francesco Cappello, primo firmatario all’Ars della mozione contro il Muos – evidentemente gli americani non conoscono le modalità di notifica italiane. Non capisco perché si ostinino a perseverare con questo atteggiamento che risulta anche irrituale, dato che stiamo parlando di due autorità e non di privati: da un lato la Regione Siciliana, dall’altro il dipartimento Usa. Quindi, quanto meno credo sia doveroso da parte di Sigonella accettare l’istanza e prenderne atto. Noi, ovviamente, – promette Cappello – seguiremo tutta la fase relativa al dopo notifica e continueremo a combattere affinché l’incubo Muos finisca una volta per tutte”.