PALERMO – Un’azienda con 300 dipendenti e la voglia di tornare nel calcio. Dario Simic si racconta e spiega come si è creata la possibilità di approdare alla corte di Maurizio Zamparini: “Quando Zamparini mi ha offerto questo ruolo nel Palermo è stato uno shock. Avevo il cuore diviso a metà. Da una parte la voglia di tornare nel mondo del calcio, dall’altra la mia famiglia – spiega a La Repubblica -. Conoscevo già da tempo il Palermo e il suo presidente. Ricordo che quando venivo al “Barbera” era sempre una partita molto difficile. Avevamo grande rispetto del Palermo e ho sempre visto Zamparini come una persona molto competente e che capisce di calcio. In Croazia ho un’azienda che è nata dal nulla e oggi ha trecento dipendenti. Imbottigliamo l’acqua minerale, tostiamo e commercializziamo caffè, inoltre ho aperto una serie di bar e ristoranti”
L’ex giocatore croato, poi, analizza il momento vissuto in casa rosanero: “La situazione non è semplice, ma sono convinto che il Palermo abbia le risorse per tirarsi fuori dai guai e poi ho molta fiducia in Corini. Mi ha fatto una buonissima impressione. Lo conoscevo da calciatore, ma adesso ho avuto modo di parlargli a lungo e scoprire che ha una grande grinta e una carica incredibile. Il discorso che ha fatto alla squadra prima della partita con la Fiorentina è stato da brividi. Ha usato le parole giuste per toccare il cuore e la testa dei ragazzi. Dobbiamo prendere giocatori funzionali al nostro progetto e non gente tanto per fare qualcosa. Servono calciatori che sappiano fare la fase offensiva così come quella difensiva. E poi è importante valorizzare quelli che abbiamo. Ha visto Quaison a Firenze? Io sono rimasto impressionato da Nestorovski. Ho giocato con Pippo Inzaghi e Ilija gli somiglia molto. Un animale d’area di rigore”.