PALERMO – Dubbi sulla regolarità del voto alle scorse Amministrative a Siracusa: la prima sezione del Tar di Catania ha disposto la verificazione su 74 delle 123 sezioni totali. Accogliendo di fatto tutte le censure mosse nel ricorso presentato da Ezechia Paolo Reale, candidato sindaco e sconfitto al ballottaggio dall’attuale primo cittadino Francesco Italia, il Tar ha delegato al prefetto le operazioni di accertamento e fissato l’udienza nel merito il 27 giugno 2019.
Nel ricorso Ezechia Reale chiedeva l’annullamento: delle operazioni per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale e rispettive proclamazioni; dei verbali di proclamazione dei candidati al ballottaggio; dei verbali delle operazioni in 74 sezioni relativi al primo turno; di tutti i verbali delle operazioni elettorali dell’Ufficio Centrale del primo e del secondo turno. Nelle 83 pagine di ricorso venivano riportati casi di sezioni con dati incompleti dove non sarebbero stati riportati: il numero dei votanti, il numero delle schede autenticate, il numero delle schede autenticate e non utilizzate, la sommatoria tra votanti e schede autenticate e non utilizzate che dovrebbe portare il numero complessivo degli aventi diritto del voto nella sezione.
Censure accolte, dunque, dal Tar. “Caso raro – come ricorda lo stesso difensore di Reale, l’avvocato messinese Antonio Catalioto – per arrivare a un precedente di ricorso simile bisogna andare al 2004 a Catania, sindaco Scapagnini: in quel caso il Tar rigettò e non dispose la verificazione”. Infatti i ricorrenti non chiedono il riconteggio delle schede su singolo voto, ma proprio l’annullamento dell’intera tornata elettorale. “Censuriamo la regolarità, o meglio, l’attendibilità del dato elettorale così come è stato poi certificato dall’ufficio centrale”.