SIRACUSA – Il Pd di Siracusa sceglie i cinque nomi che rappresenteranno il partito alle elezioni regionali e non c’è il candidato del sindaco Giancarlo Garozzo. Prima lista che arriva sul tavolo della segreteria regionale, che entro il 5 ottobre dovrà ratificare o correggere le decisioni delle direzioni provinciali, e primi problemi in casa Pd. Dopo quattro ore di assise, la direzione provinciale dei Democratici di Siracusa ha votato i cinque nomi su un ventaglio di otto.
E non c’è Gaetano Cutrufo, presidente del Siracusa calcio, dichiaratamente espressione del sindaco renziano Garozzo, che ha già avviato la sua campagna elettorale, a partire da manifesti e spazi sul web. Su un’assise di 96 componenti, in 56 hanno partecipato al voto, 54 dei quali hanno votato per questa lista di candidati: Giovanni Cafeo, renziano di area Foti; Bruno Marziano, attuale assessore regionale alla Formazione; Paolo Amenta, ex sindaco di Canicattini, espressione dell’Area Dem; Milena Contento, augustana, vice presidente dell’assemblea provinciale del Partito; e Rossella Miceli, vice sindaco di Portopalo.
Fuori, oltre al già citato Gaetano Cutrufo, anche un altro big dei Democratici in provincia, ossia Pippo Basso, sindaco di Carlentini. Un responso da considerarsi prevedibile, se si guarda ai numeri della direzione provinciale, specchio delle fratture interne al Pd aretuseo. Proprio per questo Garozzo aveva chiesto che venissero raccolte tutte le disponibilità e far decidere l’organo cui tocca, comunque, l’ultima parola, che è la direzione regionale del Partito.
Nel suo commento, il segretario provinciale, Alessio Lo Giudice, ha elencato i criteri della decisione: “Abbiamo avuto – ha detto – la possibilità di sottoporre all’attenzione della direzione provinciale ben otto candidature disponibili (tra uomini e donne), così mostrando l’importante potenziale politico del Pd nella nostra provincia. Nella valutazione delle candidature ho proposto di seguire quattro criteri: coerenza con il progetto civico di Fabrizio Micari e quindi apertura alla società civile largamente intesa; rappresentatività territoriale e geografica delle aree della provincia; forza e competitività elettorale della lista; valorizzazione delle risorse interne al Pd tra dirigenti e amministratori locali. Nel dibattito si sono confrontate posizioni naturalmente diverse. La direzione ha comunque formulato una proposta di lista che verrà trasmessa al segretario regionale”. Nonostante tutto appare difficile che il candidato del renziano sindaco Garozzo, componente la direzione nazionale, resti fuori dalla competizione. Potrebbe accadere che rientri per diretta volontà della segreteria regionale, cui tocca il vaglio definitivo, o che finisca candidato in un’altra lista a sostegno del candidato presidente Fabrizio Micari. In questo caso, però, il timore del Dem sarebbe il salasso di voti dalla lista del partito, fino al timore per lo scatto del seggio.