PALERMO – Il giudice del lavoro ordina alla Regione di riassegnare Beatrice Basile nell’incarico di sovrintendente ai Beni culturali di Siracusa e condanna l’assessorato al pagamento delle spese. L’ordinanza, pronunciata dal giudice del lavoro del tribunale di Siracusa Anna Guglielmino “finalmente pone un punto fermo – si legge in un comunicato di Giuseppe Patti, dei Verdi di Siracusa – in una vicenda che noi Verdi abbiamo seguito dal primo momento denunciando all’opinione pubblica lo scempio che questa amministrazione regionale sta compiendo nei confronti della tutela del patrimonio Paesaggistico regionale e nella fatti specie siracusano. Siamo contenti di aver contribuito a porre in essere tale sentenza visto che il Giudice del Lavoro tiene in considerazione l'”ampia eco nella stampa” e “il clamore pubblico che la vicenda” ha avuto”.
“Il Giudice del Lavoro di Siracusa – si legge nella nota degli ambientalisti – dichiara errata la sospensione per mancanza dei requisiti in quanto il procedimento adottato il 3 settembre del 2014 non contiene in sé le motivazioni, per tanto non ha alcuna validità e la sospensione viene considerata irrituale. Siamo sempre più convinti che sia stato utilizzato il cosiddetto ‘Metodo Boffo’ nei confronti della dottoressa Beatrice Basile con l’assurda vicenda della piscina dell’ex assessore Sgarlata”.
I Verdi siracusani parlano di “faida all’interno della maggioranza” e chiedono la rimozione del direttore generale Rino Giglione, che aveva disposto la sospensione della Basile. La sospensione aveva preso le mosse da un’ispezione disposta subito prima di ferragosto. Il 27 agosto la Basile aveva ricevuto una notifica di avvio di procedimento di revoca dell’incarico. A difesa della Basile si erano schierati gli ambientalisti siracusani (Legambiente è anche intervenuta in giudizio) Il nuovo assessore Antonino Purpura, subentrato a Giusy Furnari, ha da subito manifestato prudenza sulla vicenda della Basile con un orientamento diverso da quello del dirigente generale.
