Inchiesta Sis, ecco le accuse della Procura: indagine chiusa - Live Sicilia

Inchiesta Sis, ecco le accuse della Procura: indagine chiusa

L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato dal Sostituto procuratore Fabio Saponara a sette persone, tra cui due ex assessori regionali.
LE IPOTESI DI REATO
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CATANIA. La Procura di Catania conferma tutte le accuse iniziali e chiude con sette indagati, tra cui due assessori dello scorso governo regionale, Gaetano Armao e Marco Falcone, quest’ultimo oggi assessore regionale all’Economia – mentre nella scorsa legislatura era al vertice dell’assessorato alle Infrastrutture ed è in quella veste che è indagato – l’inchiesta sulla Società degli Interporti siciliani. Ai due viene contestata una presunta “induzione indebita a dare o promettere utilità”: avrebbero esercitato pressioni sull’ex amministratore della Sis su sollecitazione dell’ex deputato regionale Nino D’Asero, indagato a sua volta. Questa ipotesi risale al periodo tra aprile 2019 e settembre 2020. Indagato è anche l’ex assistente e coordinatore della segreteria di Falcone, Giuseppe Li Volti.

Tra gli altri indagati vi è D’Asero, colui che avrebbe interessato Falcone e Armao; e l’ex amministratore della Sis, l’avvocato Rosario Torrisi Rigano, la persona a cui sarebbero state rivolte le ipotetiche pressioni indebite. E indagata è la dottoressa Cristina Sangiorgi, dipendente della Sis e compagna di D’Asero, la donna per cui quest’ultimo avrebbe smosso gli ex assessori regionali, con lo scopo di farla rintegrare in azienda dopo il licenziamento, cosa che poi effettivamente avvenne, anche se gli indagati hanno fornito una lettura dei fatti del tutto differente rispetto all’accusa, respingendola. Secondo la Procura, inoltre le pressioni avrebbero mirato a garantire alla Sangiorgi “una posizione lavorativa gradita” e a far sospendere nei suoi confronti “procedure disciplinari”.

Vi sono poi le altre ipotesi di reato, formulate a seguito dell’inchiesta condotta dai carabinieri del comando provinciale di Catania, avviate nel settembre del 2019. Viene ipotizzato un “accordo corruttivo” tra l’ex amministratore Torrisi Rigano e l’imprenditore Salvatore Luigi Cozza, titolare di una grossa società del settore dei trasporti “titolare dell’affidamento in concessione della gestione funzionale, operativa ed economica e della manutenzione ordinaria per nove anni del Polo logistico dell’Interporto di Catania”. Secondo l’accusa, “Cozza avrebbe assunto la nuora di Torrisi Rigano e promesso vantaggi futuri all’amministratore” della Sis.

Nel corso dell’inchiesta, si ricorda, alcune settimane fa in quattro, ovvero Torrisi, Sangiorgi, D’Asero e Cozza, erano stati sottoposti a una misura cautelare, poi rivista dal Riesame. I quattro indagati hanno respinto le accuse durante l’interrogatorio, tre su quattro, e in sede di dichiarazioni spontanee, per quanto riguarda Cozza. Sta di fatto che il sostituto procuratore Fabio Saponara, nell’avviso, ha mantenuto le ipotesi di reato iniziali. Ora si apre un periodo di venti giorni, nel corso dei quali gli indagati avranno la possibilità di chiedere atti istruttori, poi la magistratura requirente deciderà se, e eventualmente nei confronti di chi, esercitare l’azione penale.


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