I sindacati Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola e Confsal hanno proclamato lo stato d’agitazione. Nell’arco della settimana sono stati organizzati sit-in davanti le prefetture siciliane mentre a settembre si prepara una grande manifestazione regionale contro i tagli al personale nella sucola pubblica. Dopo i tagli sull’organico di diritto – 5.020 posti di docente 1.633 di personale Ata dicono i sindacati – arrivano altri tagli sul sostegno, 693 posti, e sui progetti di dispersione scolastica (52 posti).
Tagli “insostenibili” secondo i sindacati che hanno firmato un documento. Perché “penalizzano oltre ai diritti degli alunni, le aspettative e le richieste delle famiglie, l’organizzazione delle attività didattiche, la qualità del servizio pubblico statale di istruzione”. Contro un taglio di 1.573 posti di insegnanti di sostegno, ci sarebbe stato un incremento di alunni disabili, “che il prossimo anno scolastico saranno 21.000”. I sindacati pensano anche alle ricadute occupazionali “in un contesto di forte tensione per gli oltre 7.000 precari che stanno perdendo il posto di lavoro e per i quali si sollecitano – dice il documento – interventi di sostegno e tutela”.
Ieri i rappresentanti dei lavoratori della scuola sono stati ascoltati dalla commissione Cultura, formazione e lavoro dell’Ars. Nell’audizione hanno messo in evidenza la difficile situazione, sia dal punto di vista del diritto allo studio che dell’occupazione, che si determinerà con 7.152 tagli di personale. Al governo regionale è stato chiesto uno stanziamento di “almeno 9 milioni di euro per provvedimenti che consentano di stipulare una convenzione con il ministero per utilizzare almeno 350 insegnanti di sostegno, sopperendo così ai tagli del governo”. Così come è stato chiesto di utilizzare misure dei fondi Por per la dispersione scolastica, l’integrazione degli alunni stranieri e dei diversamente abili.