PALERMO – Al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo altri tre operatori sanitari stamattina sono risultati positivi. Sale a 24 su 160, secondo quanto risulta, il numero dei positivi tra il personale sanitario”. Lo afferma la segreteria provinciale della Fials-Confsal di Palermo che descrive la drammatica situazione dell’ospedale. “Ad oggi il pronto soccorso conta 38 pazienti Covid assistiti in terapia subintensiva. Il pronto soccorso del Civico potrebbe al momento ricevere fino a 40 pazienti Covid-19, numero che due venerdì fa ha raggiunto una punta di 57. Si era chiesto un sacrificio al pronto soccorso palermitano e agli operatori, rispetto alla gestione di questi pazienti, in attesa che Partinico, Marsala e Petralia entrassero a regime con i nuovi posti letto. Ma i posti non bastano e il sacrificio chiesto provvisoriamente oggi viene utilizzato sistematicamente. Gli operatori gridano aiuto.
La verità è che il sistema non regge, i posti tanto propagandati non ci sono ancora e se il pronto soccorso del Civico dovesse crollare saremmo subito in zona rossa perché al momento gli eroi, usati come peones, stanno sopperendo a posti di sub intensiva che non ci sono” Enzo Munafò, segretario provinciale della Fials palermitana, tuona: “Ora basta, è arrivato il momento di assumersi responsabilità e prendere decisioni, perché di questo passo fra due settimane i contagiati tra il personale sanitario sarà almeno triplicato. Gli operatori sanitari ci riferiscono di essere costretti a indossare pannoloni al posto del calzari carenti, c’è una situazione indescrivibile. Un solo bagno con la porta pure rotta, carenza di dispositivi di protezione tanto da essere costretti a indossare gli stessi guanti anche per 12 ore consecutive. Chiediamo a gran voce di impedire nuovi accessi di pazienti, per almeno una settimana, affinché si riduca la presenza nel numero e si riduca il carico di lavoro dando tempo di riorganizzare il servizio creando linee di arretramento per consentire che si possa monitorare il personale, garantendo bagni e spogliatoi più idonei di quelli attuali, con sorveglianza speciale e rapida per evitare che tra una settimana si debba comunque essere costretti a chiudere completamente il pronto soccorso. Il reparto è stato utile a mettere un tappo sulla reale situazione dei posti letto, adesso il tappo è saltato”.