Società, ambiente e corruzione | Ma cos'è la sostenibilità? - Live Sicilia

Società, ambiente e corruzione | Ma cos’è la sostenibilità?

Tutti ne parlano, ma pochi spiegano di cosa si tratta. Ecco come è messa la Sicilia.

IL CAFFE' DELLE N(U)OVE
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Tutti ne parlano, i giornali, i partiti politici, le grandi multinazionali, ma se ci pensiamo bene la sostenibilità è un concetto generico che non ha una appartenenza e che non si identifica con qualcuno. Eppure non c’è campagna di marketing o campagna elettorale che non cavalchi il tema. Esiste un modo per distinguere ciò che è sostenibile davvero da ciò che non è sostenibile? Confrontiamo, ad esempio, i diversi comportamenti di alcuni personaggi: Alice Bah Kuhnke, europarlamentare svedese, e il trio di scienziati giapponesi Akasaki-Amano-Nakamura. Alice Bah Kuhne per contrastare il cambiamento climatico ogni giovedì alle 12 torna nella sua casa in Svezia da Bruxelles con il treno impiegando un giorno di viaggio anziché prendere un comodo volo di un paio d’ore. I tre scienziati giapponesi hanno vinto il premio Nobel per la Fisica nel 2014 per avere inventato le lampade a led. In questo esempio si concentra tutta la questione. L’europarlamentare mostra la sua scelta per sensibilizzare le persone a utilizzare il treno. La sua azione le dà una grande visibilità, ma è un modo giusto per convincere le persone? In Italia il treno ha soppiantato l’aereo quando è stata realizzata l’alta velocità ed un sistema di trasporto più efficiente e comodo dell’aereo. I tre scienziati giapponesi si sono impegnati silenziosamente per 30 anni e grazie alla loro invenzione hanno fornito un grande contributo all’ambiente che migliora la vita delle generazioni future. La sostenibilità è prima di tutto un modo di pensare e non ha bisogno di pubblicità. L’obiettivo è farla evolvere da un fenomeno di moda collettivo ad un vero modello culturale. Per evitare approssimazioni la prima cosa da fare è cercare la definizione di sostenibilità. Non esiste una definizione unica. Alcuni riferimenti riconosciuti a livello internazionale li troviamo nei Development Sustainability Goals dell’ONU e nella Direttiva Europea che introduce il reporting non finanziario. I DGS dell’ONU sono 17 Development Sustainability Goals. Si tratta di 17 obiettivi di sostenibilità da raggiungere entro il 2030. I 17 obiettivi di sostenibilità sono facilmente consultabili su internet e riguardano temi come l’uguaglianza di genere, la gestione sostenibile dell’acqua, l’accesso all’energia pulita, i modelli di consumo sostenibili, il contrasto al cambiamento climatico ed altri.

La Direttiva europea sul reporting non finanziario invece inquadra la sostenibilità in 5 ambiti: l’ambiente , il sociale, i diritti del personale e gli ambiti dell’anticorruzione e dei diritti umani. La Direttiva è stata recepita in Italia dal 2017 e prevede che le società quotate e gli enti di interesse pubblico di una certa dimensione abbiano l’obbligo di predisporre insieme al bilancio di esercizio anche un bilancio non finanziario detto “Dichiarazione Non Finanziaria”. Una ulteriore definizione di sostenibilità nel campo della finanza è legata a 3 fattori, i cosiddetti ESG: Ambiente, Sociale e Governance. La sigla ESG sta infatti per Enviroment, Social & Governance. In questo ambito si colloca la recente emissione del bond sostenibile di ENEL di 1,5 miliardial fine di raggiungere una capacità istallata da fonti rinnovabili pari al 55% entro la fine del 2021.

Nella gara a chi è più sostenibile stona il quadro che ci rappresenta la vita di tutti i giorni. Mentre la televisione continua a trasmettere la barca a vela di Greta Thunberg che approda a New York, in Sicilia, come segnalato dall’Ispra (Ministero dell’ambiente) si vive in una situazione di allarme ambientale, diffusa da Augusta a Messina ad altre città. A Palermo affacciandoci alla finestra di casa non possiamo non osservare la collina di Bellolampo con la sua discarica di immense proporzioni ed il suo carico di inquinamento.

Le situazioni di degrado si incrociano continuamente. Nell’ultima relazione ANAC nella classifica delle regioni, la Sicilia registra il maggior numero di casi di corruzione. Il tasso di evasione fiscale è alto e diffuso. In un comune siciliano si sono scoperti molti dipendenti che hanno evaso i tributi del loro comune. Si potrebbe continuare con il fenomeno del lavoro in nero e degli infortuni sul lavoro. Le imprese in Sicilia in ambito sostenibilità non stanno facendo in pieno la loro parte. Sono ancora numerosi gli imprenditori che ritengono il tema come un costo a perdere e che non colgono alcun vantaggio dalla gestione sostenibile. Molte aziende che si sono adeguate lo hanno fatto attraverso la certificazione di processo esclusivamente perché richiesto obbligatoriamente nella catena dei fornitori di appartenenza.

In realtà non è così. La sostenibilità è in grado produrre dei benefici ma è necessario un salto culturale. Proviamo a individuare come la sostenibilità si lega allo sviluppo economico e all’occupazione: La sostenibilità come generatore di sviluppo economico. Il primo passo è rivedere il concetto di creazione di valore oggi imperniato sulla trasformazione digitale e sull’economia della sostenibilità; La sostenibilità come leva per l’aumento dell’occupazione. Con la sostenibilità proliferano nuovi mestieri sempre più richiesti come ad esempio il sustainability officer, il disability manager o il climate change specialists. Per questi mestieri non esistono ancora corsi universitari dedicati. L’ampia disponibilità di risorse finanziarie per progetti di sostenibilità. Nell’ambito della programmazione della spesa europea per il periodo 2020-2027 saranno stanziate molte risorse destinate all’ambiente, all’energia e al contrasto della transizione climatica. Le società delle filiere connesse a questi ambiti come le società di impiantistica, di costruzione e di servizi avanzati avranno grandi opportunità.

In prospettiva questa è una buona notizia per la Sicilia. La Regione per le sue straordinarie condizioni geografiche e territoriali viene considerata un’area prioritaria di attrazione di investimenti nazionali e dall’estero nel settore dell’ambiente e dell’energia. Le opportunità potrebbero aumentare ancora se l’Unione Europea riuscirà ad approvare la norma che esclude dal calcolo del deficit pubblico gli investimenti verdi. Il percorso evolutivo è ancora lungo. È necessario che la sostenibilità da fattore di moda diventi un fattore culturale perché possa diventare un fattore di sviluppo economico. In questo contesto la Sicilia presenta tutte le condizioni favorevoli per avvantaggiarsi.


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