Soldi, leggi e corsi di formazione | Tutte le strade portano al Cefpas - Live Sicilia

Soldi, leggi e corsi di formazione | Tutte le strade portano al Cefpas

Dai giovani medici ai fondi di Agenda digitale. L'ente che ha sede a Caltanissetta, guidato da un fedelissimo di Musumeci, è sempre più centrale.

PALERMO – Niente più vigilanza e controllo da parte della Regione e via i limiti sulla retribuzione. Questa è la sorte che toccherà al Cefpas se, a Palazzo dei Normanni i deputati voteranno una delle norme, e precisamente l’articolo 21, della riscrittura del cosiddetto “collegato dei collegati” che arriverà in aula nei prossimi giorni. Maggiore libertà, quindi. Meno vincoli rispetto agli altri enti regionali.

Questo accadrebbe però proprio mentre il Cefpas passa alle cronache regionali per tutt’altra misura e cioè per la decisione da parte del governo regionale di affidare all’ente dei corsi di formazione per formare tra i 250 e i 300 medici da inviare nei pronto soccorso, con una forma di tirocinio, per risolvere il problema dell’assenza di medici nelle corsie. Insomma, mentre si prepara a formare medici da inviare negli ospedali regionali, la Regione decide di escludere il Cefpas dagli enti sotto la propria vigilanza. Gli enti, cioè, ai quali si applicano una serie di regole, dal personale, ai bilanci, alle nomine.

I corsi per i giovani medici

Nel frattempo la strategicità del Cefpas, ente guidato dal direttore Roberto Sanfilippo, uomo che il governatore Musumeci aveva individuato come possibile nuovo dirigente generale alla Programmazione, cresce. Per lui compenso da 144 mila euro lordi. Nel frattempo è arrivato anche il direttore amministrativo: Giovanni Mauro è una vecchia conoscenza della politica siciliana. Ex senatore di Forza Italia, per lui, ecco un contratto da 115 mila euro lordi circa l’anno.

Quanto costeranno i corsi

Come già raccontato nei giorni scorsi, all’ente di formazione si prepara a organizzare i corsi che prepareranno i giovani  a lavorare nei pronto soccorso degli ospedali. Il corso iniziate avrà una durata totale di 360 ore: 210 di didattica sia sul tema dell’emergenza sanitaria e territoriale che su quello dell’emergenza sanitaria ospedaliera. Le rimanenti 150 ore serviranno per un primo tirocinio. Il costo di questa prima parte di percorso sarà di 2400 euro che saranno anticipati dai tirocinanti e saranno rimborsati dalle aziende sanitarie.

Ma i soldi al Cefpas per questi corsi non finiranno qui. Le aziende ospedaliere dovranno pagare infatti, per ciascun medico, altri 1200 euro all’ente di formazione. Con questa somma l’ente realizzerà un secondo corso di formazione di 200 ore che sarà compreso nelle tremila ore complessivo di tirocinio nei pronto soccorso.

I dettagli dei corsi sono raccontati in un documento che il direttore del Cefpas ha inviato ai direttori generali delle aziende sanitarie. Per il tirocinio “di 24 mesi di un medico, ciascuna azienda/ente – si legge nella lettera – dovrà sostenere un costo complessivo di 52.500 euro”. Il costo dello “stipendio” dei medici in servizio per i due anni sarà infatti di 45mila e 400 euro in totale. Infatti le aziende dovranno pagare al Cefpas altri 3500 euro che serviranno per pagare il medico che sarà responsabile di ciascun tirocinante.

Il no di Università e sindacati

Sui corsi sono intervenuti sia i sindacati, sia l’associazione dei giovani medici, che il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari. Con quest’ultimo si sono schierati anche il Senato accademico e il Consiglio d’amministrazione dell’ateneo. I due organi di Unipa con una nota hanno voluto “riaffermare il valore della formazione assicurata dalle Scuole di Specializzazione universitarie, accreditata a livello ministeriale, messa in discussione dalla proposta di percorsi formativi alternativi su base regionale” e hanno espresso “preoccupazione sulla eventuale commistione tra figure professionali con diverso percorso formativo che si troverebbero ad operare nella medesima struttura ospedaliera”. Dal Senato accademico è arrivata la disponibilità a creare una scuola di specializzazione per l’emergenza urgenza dato che l’unica presente in Sicilia è presso l’Università di Catania.

Il Cefpas e l’informatica

Ma al Cefpas conducono anche le strade modernissima dell’Agenda digitale siciliana, come emerge da una direttiva dell’assessore alla Sanità Ruggero Razza dello scorso 13 marzo. Nel documento che si occupa “della presentazione e l’attuazione dei progetti obiettivo del piano sanitario nazionale”, l’assessorato assegna all’ente di formazione per i medici 25 milioni, appunto per la progettazione e l’esecuzione degli interventi in materia di sanità digitale. Compito del Cefpas sarà garantire il coordinamento fra le aziende sanitarie e evitare duplicazioni e inefficienze. Intanto, il Cefpas si prepara a liberarsi dei vincoli della Regione. Basta solo un “sì” di Sala d’Ercole.


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