PALERMO – Nuovi debiti, un piano di rientro per compensare le entrate “fasulle”, e un disavanzo che cresce. La “manovrina” è approdata a Sala d’Ercole accompagnata dalle solite, immancabili spese per Forestali, Pip, enti regionali vari. Il solito “assalto” a una diligenza sempre più spoglia. E alla quale i deputati si aggrappano per rivendicare la paternità di questo o quel finanziamento.
Ecco quindi i 4 milioni per i Cantieri di servizio nei comuni. Una somma che dovrebbe sbloccare buona parte dei progetti che erano rimasti fermi. “Abbiamo difeso in commissione bilancio l’articolo della manovra di assestamento – hanno dichiarato i parlamentari regionali del PD Mario Alloro e Giuseppe Arancio – che prevede la copertura per i lavoratori dei ‘cantieri di servizio – ex reddito minimo di inserimento. Faremo lo stesso in aula – continuano i deputati – per assicurare tranquillità ai lavoratori delle province di Caltanissetta di Enna e alle loro famiglie”. Stanziati 475 mila euro per l’Aras, l’associazione degli allevatori, 733 mila euro per i cittadini affetti da talassemia, 1,125 milioni per i Consorzi di bonifica, e quasi sei milioni e mezzo per gli ex Pip.
Previsti ovviamente anche i soldi che consentiranno di “colmare” la spesa annua per gli oltre 24 mila forestali siciliani: quasi dieci milioni di euro. Stanziati due milioni e mezzo, invece, per il Fondo unico per lo spettacolo, dal quale si dovrà attingere per finanziare enti e fondazioni a partecipazione pubblica. Anche in questo caso, ovviamente, ecco gli sponsor: “Abbiamo difeso in commissione bilancio – dichiarano i parlamentari regionali del Pd Luca Sammartino e Alice Anselmo – la norma che prevede l’aumento di 2 milioni e mezzo di euro per il Fondo Unico per lo Spettacolo: faremo lo stesso in aula, per permettere ai Teatri pubblici siciliani di lavorare con una adeguata programmazione la Sicilia ha il dovere di tutelare il proprio patrimonio artistico e culturale – aggiungono i due esponenti del Pd –, i Teatri pubblici, così come quelli privati, meritano il massimo impegno da parte della Regione e delle amministrazioni locali”. Cinque milioni invece andranno ai precari degli enti locali, in attesa della nuova proroga.
“L’assestamento di bilancio – ha attaccato il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – è una vera e propria manovra, con la quale il governo Crocetta certifica il proprio fallimento. Il maggiore disavanzo di 120 milioni di euro, sforamento che ha creato un ulteriore buco sul 2014, lo spostamento in avanti di due anni delle rate dei mutui di 150 milioni di euro con la Cassa depositi e prestiti, il debito di 5 miliardi di euro che i siciliani pagheranno per i prossimi 30 anni, sono il regalo di Crocetta alla nostra Sicilia. Tanti nuovi debiti e tutte le emergenze ancora sul tappeto. La manovra – ha auspicato – non diventi la solita diligenza da assaltare”.
A dire il vero, non mancano i finanziamenti a enti e associazioni della cosiddetta “Ex Tabella H”. Si tratta sostanzialmente di integrazioni al contributo concesso tramite la Finanziaria. Ecco, tra le altre cose, 10 mila euro per l’adesione della Regione allo Svimez, 30 mila euro per il Cinsedo (centro internazionale di studi e documentazione), 600 mila euro per le spese di gestione delle riserve naturali, 50 mila euro per la stazione sperimentale di granicoltura, 250 mila euro alle scuole di servizio sociale, 200 mila euro per l’istituto per ciechi “Florio e Salamone” e altri 200 mila euro al Corfilac (Consorzio per la ricerca sulla filiera lattiero casearia).
Altri finanziamenti, invece, sono rimasti fuori. Stralciati dall’intervento del presidente dell’Ars Ardizzone. Tra questi, una norma che già nella denominazione appare paradossale: “Razionalizzazione della spesa per incarichi”. Un testo che introduce, in realtà, una speciale deroga al cumulo di cariche per i dipendenti dell’assessorato all’Economia. Solo loro, infatti, potranno accumulare fino a tre cariche, invece delle due che rappresentano il tetto per tutti gli altri dipendenti regionali. Tra i dipendenti di quell’assessorato che in questi anni ha ricoperto maggiori incarichi in contemporanea, c’è, solo per fare un esempio, il capo di gabinetto di Rosario Crocetta, Giulio Guagliano. Questa norma come detto non è morta. Ma verrà discussa domani, in Aula, in un disegno di legge che camminerà “parallelo” alla manovra di assestamento.