"Sono stata lasciata da sola |Problema sicurezza irrisolto" - Live Sicilia

“Sono stata lasciata da sola |Problema sicurezza irrisolto”

Durissime le parole di Serafina Strano. "Non è stato fatto nulla di concreto perché non avvenga più”.

la dottoressa aggredita
di
3 min di lettura

CATANIA – “Penso che il giudice abbia emesso una buona sentenza, e che ci sia stato il desiderio da parte del tribunale di dare prova di un’efficiente applicazione delle leggi. Ma il problema rimane irrisolto”. Così Serafina Strano, la dottoressa sequestrata e violentata nella notte del 19 settembre 2017 mentre prestava servizio nella guardia medica a Trecastagni, commenta la notizia della condanna a 8 anni di reclusione del suo aggressore, Alfio Cardillo. “Sono stati – prosegue – solo i giudici evidentemente a voler accogliere l’appello che lanciai poco tempo fa”. Appare serena dalla voce, le scappa più di un sorriso, ma non potrà di certo bastare una sentenza a cancellare dalla sua vita il ricordo di quella notte di orrore. “Sono ferite indelebili”, racconta la dottoressa. E a preoccuparla sono, infatti, le condizioni di scarsa sicurezza in cui ancora oggi si trovano al lavorare i suoi colleghi medici.

“La sentenza, per quanto giusta, non risolve il problema dell’assenza di sicurezza dei presidi – precisa – dove ogni giorno lavorano medici e personale sanitario. Qualche miglioria è stata applicata all’Asp di Catania, come quella dei braccialetti elettronici, però continuiamo a lavorare da soli. Non è stato fatto nulla di concreto perché non avvenga più”.

E nelle sue parole, piene di forza, trapelano soprattutto la rabbia e l’amarezza per la mancata presa di posizione al processo delle istituzioni coinvolte nella professione sanitaria. “Purtroppo ci tengo a sottolineare che non c’è stata la costituzione in parte civile né da parte dell’Asp né dell’Ordine dei medici, questo ritengo sia stato ingiusto, non solo per me ma per tutti i medici e le dottoresse che rischiano di subire aggressioni tutti i giorni”. È stata invece accolta dal tribunale la costituzione dell’associazione antiviolenza e antistalking Calypso.

La dottoressa Strano, dopo l’accaduto, si sarebbe aspettata maggiore vicinanza e solidarietà da parte delle istituzioni. Lo ha sempre ribadito, e invece “sono rimasta da sola. Tutti si sono ritirati in buon ordine, al di là delle conferenze stampa. Lo dico come medico e come lavoratrice. È stata una delusione”, afferma con la voce rotta la professionista. “Non c’è stata – aggiunge – una battaglia condivisa da parte delle istituzioni ed enti relativi alla professione medica. Molte delle mie richieste sono rimaste inascoltate. Solo silenzio. Mi invitano solo alle manifestazioni in cui servo loro per fare bella figura. Domani sarà la festa del lavoro – prosegue – a Roma ci sarà un concerto con al centro il tema sicurezza, ma noi medici riceviamo un ulteriore schiaffo dallo Stato per le condizione in cui continuiamo a lavorare. Lo ripeto, quello che è accaduto a me è successo non perché mi trovassi per strada o ad una festa, ma perché ero da sola a lavorare”.

Oggi Serafina Strano non lavora più in una guardia medica, è stata ricollocata temporaneamente dall’Asp nell’ambito della medicina scolastica e si occupa di programmi di educazione alla salute. “Ho dovuto anche lottare per ottenere quella ricollocazione. Altrimenti sarei rimasta lì, in balia della mia sofferenza”, precisa.

Ma conserva parole di affetto per quei pochi che le hanno dimostrato solidarietà. “Ho ricevuto comprensione da parte dei giudici, massima discrezione dai Carabinieri e dagli avvocati, specie nelle prime fasi delle indagini, dall’associazione privata Calypso e infine da parte del presidente della Camera, Laura Boldrini. Nessun altro”, conclude.

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI