PALERMO – Sei condanne e un’assoluzione. Si conclude così il processo nato dall’operazione di polizia, denominata Hardom, che nel febbraio del 2011 smantellò una rete di spacciatori di droga, accusati di avere riempito le piazze di Favara e Porto Empedocle di cocaina, hashish, marijuana e anfetamine.
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Palermo, Michele Alaimo, ha condannato Salvatore Prestia (10 anni), Giuseppe Grassonelli (7 anni e quattro mesi), Roberto Romeo (7 anni e quattro mesi), Alfonso Lauricella (8 anni e nove mesi), Giuseppe Salemi (5 anni e quattro mesi), Giuseppe Cefalù (5 anni e quattro mesi). L’unico assolto è Antonino Russello, difeso dall’avvocato Angelo Nicotra.
Pene pesanti, dunque, ma meno afflittive di quanto era stato chiesto dai pubblici ministeri Rita Fulantelli ed Emanuele Ravaglioli. Nel corso del dibattimento è caduta l’ipotesi di associazione per delinquere contestata agli imputati. Un esempio su tutti: per Prestia (difeso dagli avvocati Michele Giovinco e Antonino Gaziano), cognato di Fabrizio Messina, fratello del capomafia agrigentino Gerlandino, l’accusa aveva chiesto 22 anni.