Spari e rissa a Sferracavallo: "Travolti dalla folla, credevo di morire"

“A Sferracavallo travolti dalla folla in fuga, ho creduto di morire”

Il racconto di chi era presente alla festa, tra panico e paura
LE TESTIMONIANZE
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PALERMO – Gli spari, il fuggi-fuggi e la paura. E’ una notte da incubo quella vissuta da chi era presente a Sferracavallo durante la tradizionale festa dei Santissimi Cosma e Damiano. Teresa e Valentina Li Calzi avevano raggiunto la borgata marinara da Palermo insieme alle loro famiglie. Con loro c’erano anche due bambini.

“Anziani per terra, bambini terrorizzati”

“Eravamo felicissimi, per noi è un appuntamento imperdibile – racconta Teresa a LiveSicilia – ma si è concluso nel peggiore dei modi. Ci siamo sentiti dentro un film horror, catapultati in una situazione ingestibile. In tanti urlavano ‘stanno sparando’, ‘stanno sparando’. Ed è scoppiato il panico. Eravamo in migliaia, la fuga è stata terribile, ho creduto di morire. La folla correva, la gente cercava di mettersi al sicuro, ma schiacciava chi aveva davanti. C’erano anziani per terra, travolti da chi tentava di allontanarsi, bambini che piangevano, terrorizzati”.

Il malore e l’aiuto della gente di Sferracavallo

Le due cugine e i familiari erano riuscite a trovare posto vicino alla chiesa in cui dovevano rientrare i santi dopo la processione, ma la via Torretta si è trasformata nel giro di pochi minuti in un inferno. “La folla era impazzita – raccontano – tutti cercavano vie di fuga verso la piazzetta, non abbiamo visto forze dell’ordine. Siamo caduti più volte, mio figlio è rimasto ferito a una gamba. Mia cugina ha accusato un malore e abbiamo chiesto aiuto tra i vicoli della borgata. Abbiamo visto una porta aperta e una signora ci ha ospitato. Eravamo in preda al panico”.

“Siamo ancora tutti sotto choc”

A quel punto si sono sentiti al sicuro: “Piano piano abbiamo recuperato lucidità e ringraziamo tanto chi ci ha dato una mano – prosegue Teresa – ma non sapevamo cosa stesse accadendo fuori. Sentivamo ancora piangere e urlare. Oggi siamo tutti sotto choc, traumatizzati. Il mio bambino stanotte non riusciva a dormire per la paura, sono stata al suo fianco. E’ stata un’esperienza che difficilmente dimenticheremo”.

“Comunità sconvolta”

Una festa attesa, che da sempre rappresenta un appuntamento immancabile per migliaia di persone che si recano a Sferracavallo da ogni parte della Sicilia. Le celebrazioni, negli anni, hanno attirato anche turisti dal resto d’Italia e dall’estero. “Ieri ho conosciuto una coppia di americani – racconta Giovanni Polizzi – erano entusiasti ed emozionati. E’ una festa unica nel suo genere, che nell’ultimo fine settimana di settembre trasforma la borgata in un luogo di gioia e di partecipazione collettiva. Stavolta è successo qualcosa di terribile, che segna profondamente tutta la comunità”.

“Abbiamo vissuto in prima persona momenti che mai avremmo pensato di dover raccontare. Io ero lì con mia moglie, tra la paura di essere investiti dalla folla e le lacrime, siamo riusciti a tornare a casa. Ma la ferita è profonda e rimarrà aperta a lungo”. Ed è con l’amaro in bocca che il comitato che organizza i festeggiamenti, commenta quanto accaduto.

Gli organizzatori: “Non meritavamo tutto questo”

“Le ultime vie in silenzio, senza banda, ma un silenzio che in realtà fa tanto rumore e che svuota i nostri cuori, con un silenzio che non ci saremmo mai aspettati di vivere. Nemmeno dopo due anni di Covid, dove, alle 5 del mattino, uscivamo col buio e con il silenzio della borgata che ancora dormiva. La tristezza è tanta e mancano le parole per descrivere tutto ciò. Aspettare un anno per vivere, finalmente, la domenica, la nostra domenica! Non ce lo meritavamo, non doveva andare così. Al prossimo anno”.


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