A Spazio cultura, due incontri su Palermo e la Sicilia con Lino Buscemi e Pasquale Hamel. Venerdì 20 aprile alle ore 21:30, “Una chiacchierata con…” Lino Buscemi su “Palermo sconosciuta e dimenticata. Un viaggio nella città felicissima che difficilmente troverete raccontata sui libri”.
L’intento è quello di indagare non solo tra le pagine della grande Storia palermitana, ma anche tra quelle della “petite histoire”, senza la quale quella “S” maiuscola resterebbe incomprensibile; e quello di suscitare sensibilità ed approcci nuovi verso un patrimonio storico-artistico sconosciuto ai più, non sufficientemente valorizzato, bensì abbandonato al degrado e all’oblio. L’incontro sarà anche l’occasione per lanciare un monito a tutti gli aspiranti candidati a sindaco della “Città felicissima”.
Sabato 21 Aprile alle ore 17:30, Pasquale Hamel, presenterà il suo libro “Breve storia della società siciliana. 1780 1990” edito da Sellerio editore. Non una storia in breve della Sicilia, ma una storia della società siciliana, precisamente di quel complesso patto sociale che lega l’Isola, pur in una situazione di crescita, ad una permanente arretratezza. Attraverso le tappe cruciali della vicenda isolana, dai tentativi giacobini fino agli anni dell’Autonomia regionale, Pasquale Hamel illustra la sua tesi di attualità critica vibrante, oggi che tornano spiriti di ambiguo rivendicazionismo sicilianista. Nella società siciliana si ripete da secoli lo stesso copione: classi popolari subalterne all’egemonia dei ceti forti, classi dirigenti unite nel dare agli «altri» le colpe dei propri secolari ritardi, e portatrici di una politica consistente nell’accettare sostanzialmente uno Stato assente in cambio della conservazione del potere delle locali oligarchie dominanti. Queste pagine di attualità critica vibrante «danno ragione di quella specificità della storia e, forse, anche dell’anima siciliana, che, ancor oggi, determina un’immagine dell’Isola come mondo a parte, legato e piegato a leggi sue, ad un determinismo storico che, spesso, sfuma nella metafisica della rassegnazione».