PALERMO – Transiteranno da un albo speciale, per poi essere impiegati nelle società regionali. C’è una speranza per i circa 70 lavoratori di Cerisdi, Spi e Ciem, enti para-regionali ormai lanciati verso la liquidazione. Ancora incerto, invece, il futuro degli altri 70 lavoratori di Sviluppo Italia, mentre circa 700 dipendenti dell’Oasi di Troina protestano: “Da mesi senza stipendio e abbiamo ricevuto una mega-cartella esattoriale”.
Intanto, ecco la buona notizia per un gruppo di lavoratori ultimamente lasciati dalla Regione in un limbo. Ne dà notizia il deputato di Forza Italia e vice presidente della commissione bilancio Riccardo Savona: “La Commissione – ha detto – dopo mesi di tensioni, analisi e accorati dibattiti, ha finalmente esitato un provvedimento di salvaguardia per i dipendenti delle società regionali in crisi. Si tratta dei 70 lavoratori del Ciem, del Cerisdi e della Spi. Essi – ha spiegato – verranno inseriti nel cosiddetto “Albo 1” per poter ricoprire nuove mansioni in altre società regionali”. La stessa commissione, poi, affronterà il tema riguardante i 75 lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia.
Lavoratori che ieri hanno però puntato il dito contro il governo regionale. E in particolare contro l’assessore all’Economia Alessandro Baccei, che avrebbe negato, la denuncia dei sindacati, alcuna speranza di salvezza per l’azienda, sulla base del piano industriale illustrato dal liquidatore Andrea Vincenti. Baccei, secondo i dipendenti, avrebbe vinto “la sua partita sull’assistenza tecnica”: tagliare fuori Sviluppo Italia, insomma, contringerebbe la Regione a rivolgersi ai privati per una serie di attività relative appunto all’assistenza tecnica su progetti nazionali e programmi europei.
Ma la protesta esplode anche nell’Ennese. A Troina, in particolare. “Chiediamo di visionare gli atti e i documenti contabili – è l’allarme lanciato da Francesco Frittitta, coordinatore regionale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche – per capire la situazione relativa all’Oasi di Troina. Ci sono 700 dipendenti che da sette mesi aspettano lo stipendio mentre è stata notificata una cartelle esattoriale da 30 milioni di euro, praticamente l’equivalente al monte salari dei dipendenti della struttura sanitaria” Un problema, quello della mega-cartella “che sta mettendo in ginocchio un’intera economia, senza tenere conto dei pazienti che usufruiscono di tale servizio”. Frittitta è intervenuto a Troina per discutere del futuro dell’Oasi, centro di eccellenza unico per il trattamento delle patologie relative ad autismo, demenza senile, Alzheimer nella Regione con 350 posti letto di cui 200 di lunga degenza. A pesare come un macigno adesso è una richiesta di pagamenti arretrati legata a una differenza tra quanto percepito dalla Regione e quanto fatturato a metà degli anni Novanta. L’Agenzia delle entrate ha quantificato l’ammanco in 30 milioni di euro e adesso se l’assessorato alla Sanità dovesse firmare la convenzione con la struttura sanitaria che in tre anni vale circa 15 milioni, le somme rischiano di essere pignorate. È questa la sintesi del Nursind, che tra i 700 dipendenti segnala la situazione critica vissuta anche da circa 100 infermieri. “È grave – prosegue Frittitta – l’inadempienza da parte dalla stessa Regione che in data 4 maggio 2016 ha approvato la legge stralcio che la obbligava a stipulare una convenzione triennale con l’Istituto entro 30 giorni. Ciò non ci risulta ancora stipulata. Tale convenzione allenterebbe i cordoni della agenzia delle entrate e darebbe fiato alle famiglie dei lavoratori che potrebbero programmare il proprio futuro ed evitando altri viaggi della speranza”. Il coordinatore regionale del Nursind chiederà un incontro immediato con l’assessore alla Sanità, Baldo Gucciardi e con l’assessore all’Economia Alessandro Baccei”.