PALERMO – Ieri le rassicurazioni di Gaetano Armao sul dialogo “in corso” tra il governo regionale e Roma in merito rimodulazione dei fondi extraregionali necessaria per liberare la spesa ‘anti-crisi’ (“almeno seicento milioni spendibili subito”) varata con la finanziaria regionale, oggi due deputati di maggioranza che rilanciano la questione, tirando in ballo proprio all’assessore all’Economia e parlando di “inerzia sullo sblocco dei Fondi Poc”. La conferenza stampa dei deputati Udc Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice all’Ars mette nel mirino i ritardi nell’attuazione della manovra e sorprende perché dopo l’uscita nei giorni scorsi da parte del capogruppo Pd Giuseppe Lupo (“Il governo regionale non ha ancora presentato la proposta di rimodulazione dei fondi Poc”, aveva annotato il Dem) questa volta sono due deputati della coalizione che sostiene il governo Musumeci a sollevare critiche.
“LA MANOVRA? UN’ARABA FENICE”
“La finanziaria regionale è diventata un’Araba Fenice – le parole dei centristi -. Tutti sanno che esiste, ma nessuno ne vede gli effetti. Oltre un miliardo e mezzo di fondi non trovano ancora attuazione per l’inerzia che dura da circa due mesi. Vogliamo sapere di chi è la colpa, governo regionale o nazionale, se le risorse stanziate nella legge di stabilità non arrivano alle imprese, ai comuni, ai lavoratori stagionali, ai sanitari che hanno affrontato il Covid-19 ed ai professionisti. Basta con le prese in giro, qualcuno si assuma la responsabilità”. Nel mirino finisce proprio Armao: “Ci risulta che finora ci siano state solo interlocuzioni con Roma, ma mancano le carte e gli atti propedeutici per la rimodulazione dei fondi Poc che deve essere autorizzata prima dal ministero della Coesione e poi, con una delibera, dal Cipe. È il caso di chiedere conto sulla sua azione all’assessore all’Economia, che non può continuare con la ‘melina’ sul tema. Servono fatti – concludono – che finora non ci sono stati”.
LE RASSICURAZIONI DI ARMAO
In realtà ieri in Aula Armao aveva toccato l’argomento rispondendo a critiche analoghe provenienti dalle sponde del Movimento cinque stelle: “Siamo al lavoro da più di venti giorni con il governo nazionale – le parole del vice presidente della Regione -. Tra la presidenza della Regione, il ministero per il Sud e la presidenza del Consiglio è in corso un serrato negoziato. Nessuna Regione, finora, ha firmato un accordo con lo Stato in materia di fondi strutturali”. E parlando della bozza di accordo che dovrà essere approvata dalla giunta regionale, Armao aveva spiegato che “una prima tranche” di seicento milioni di euro, pari a circa il 50% dei fondi previsti per la manovra, sarà sbloccata subito dopo la firma dell’accordo, mentre la seconda parte “che coprirà l’intero montante”, arriverà “entro l’autunno”. L’obiettivo indicato da Armao in Aula è “il pieno utilizzo di tutte le forze finanziarie concentrate nella legge di stabilità attraverso le risorse europee e i fondi extraregionali”.
Nel pomeriggio di oggi, poi, una ulteriore precisazione dell’assessore che ha replicato a Figuccia e Lo Giudice, parlando di “interrogazione inutile”. Sarebbe stata sufficiente, ha spiegato l’assessore, la partecipazione dei deputati ” fino al termine della seduta parlamentare di ieri, nel corso della quale, di fronte alle richiesta di precisazione di diverse parti politiche, il governo ha dettagliatamente informato il Parlamento sul negoziato con lo Stato”. Armao ha poi ribadito il contenuto dell’intervento di ieri: “Ho avuto modo di precisare – ha sottolineato – che, a seguito dell’ultimo incontro tra gli uffici della Presidenza della Regione, che seguono direttamente il negoziato e i Dipartimenti per la programmazione economica della Presidenza del Consiglio e della Coesione e il Sud, è prevista la stipula dell’accordo complessivo sulla riprogrammazione che sarà portato alla prossima Giunta e poi sottoscritto tra il presidente Musumeci e il ministro per la Coesione. A seguito di tale imminente accordo, si potrà utilizzare oltre il 50 per cento dei fondi impegnati dalla manovra regionale. La restante parte, invece, sarà utilizzabile nell’ambito del fondo globale che sarà costituito con l’accordo e nel quale confluiranno le risorse extraregionali destinate a far fronte alla crisi economica post-pandemica. Ho sentito, peraltro, il capogruppo dell’Udc sulla questione – ha concluso il vicepresidente della Regione – che mi ha precisato che la questione risultava ben chiara già ieri sera alla fine dei proficui lavori dell’Assemblea”.