PALERMO – Prendere o lasciare. Adesso i quasi 1.800 lavoratori degli sportelli multifunzionali saranno costretti a scegliere. Un dilemma, però, terribile: nuovi disoccupati o nuovi precari? Questo l’esito di una lunga e infuocata riunione terminata ieri nel cuore della notte. E conclusasi con una certezza: intanto, quelle centinaia di dipendenti del Ciapi di Priolo resteranno a casa. Almeno per un altro mese. Per loro niente stipendio. E – cosa peggiore – nessuna certezza.
Il governo regionale, infatti, avrebbe nuovamente cambiato idea. Persino nella stessa giornata di ieri. Quando la giunta avrebbe avanzato differenti proposte anche nel corso dello stesso pomeriggio. Quella conclusiva, ha incendiato gli animi. Ai lavoratori degli sportelli, il governo ha proposto dei co.co.pro. Contratti di collaborazione di tre mesi. Che partirebbero solo tra un mese. E che sarebbero, nelle ottimistiche intenzioni del governo, solo una soluzione transitoria, in attesa di esitare un bando per sottoscrivere, poi, dei contratti a tempo determinato.
Ma i lavoratori non ci stanno. Sono scoraggiati e adirati. Ieri, addirittura, qualcuno di loro aveva pensato di rivolgersi alla Procura. Si sentono “presi in giro”. E il motivo è abbastanza chiaro. Il loro transito al Ciapi di Priolo, infatti, avvenuto tramite il progetto Spartacus, è stato possibile attraverso la scelta di questi lavoratori di mettersi “in aspettativa” nei confronti degli enti con i quali avevano un contratto a tempo indeterminato. Ma a quegli enti il governo ha deciso di togliere la gestione degli Sportelli, passandoli alla società in house: “Ma tuteleremo i lavoratori, non faremo macelleria sociale” aveva a più riprese assicurato il presidente della Regione. “Ma il risultato – protestano alcuni dipendenti degli Sportelli – è che, nella migliore delle ipotesi, saremo tutti dei nuovi precari”. I contratti co.co.pro, infatti, ovviamente assicurano meno tutele dei contratti a tempo determinato. Niente “malattie”, e altre forme di garanzia.
“Ci sentiamo presi in giro – insistono i lavoratori – il governo ha cambiato idea decine di volte. E oggi ci dicono che serve un nuovo bando. Ma perché non ci hanno pensato prima?”. E in effeti, adesso è troppo tardi. I lavoratori, intanto, andranno a casa. E già da mesi, a dire il vero, non arrivano gli stipendi. Nonostante, anche in questo caso, siano giunte pochi giorni fa le rassicurazioni del governatore.
“Molti di noi – proseguono però questi dipendenti – non ce la fanno più. Siamo disperati. Da mesi non vediamo un euro. Nonostante anche il dirigente Corsello ci abbia assicurato recentemente di avere trovato una soluzione e che i soldi arriveranno presto. Nel frattempo però alcuni di noi sono finiti in mano agli usurai”. E il futuro, come detto, non è per nulla rassicurante. Nonostante l’intervento in prima persona, ieri pomeriggio, del presidente della Regione Crocetta. Un intervento, però, che avrebbe dimostrato ancora volta – raccontano i sindacati presenti all’incontro – le contraddizioni del governo.
“Il presidente Crocetta – dice ad esempio il responsabile della Cisl Formazione, Giovanni Migliore – ha raggiunto il tavolo nel pomeriggio. E ci ha assicurato che il Ciapi di Priolo avrebbe proposto contratti a tempo determinato”. Ma poi, cambia qualcosa. “Passa qualche ora – prosegue Migliore – e la proposta avanzata dall’assessore Bruno e dalla dirigente Corsello è completamente diversa: co.co.pro., appunto. E nemmeno da subito”. I contratti di collaborazione, infatti, partirebbero solo tra un mese. E la durata – tre mesi in tutto – servirebbe a preparare un nuovo bando, col quale stilare una graduatoria e assegnare i contratti a tempo determinato. “Ho chiesto – insiste Migliore – le dimissioni dell’assessore Bruno e della Corsello. Abbiamo assistito, per mesi, a bugie e comportamenti da incompetenti. E quella di ieri, è l’ennesima bugia: non abbiamo nessuna certezza che dopo i co.co.pro. si approdi realmente ai contratti”.
Così, i sindacati ieri, a tarda notte, hanno polemicamente lasciato il tavolo. Ma adesso la “palla” passa direttamente ai lavoratori. “Abbiamo chiesto – spiega Giuseppe Raimondi, della Uil – due assemblee referendarie. Il nostro mandato era quello di sottoscrivere i nuovi contratti a tempo determinato. I co.co.pro potrebbero rappresentare una soluzione ‘di compromesso’. E dire ‘no’ a quella proposta potrebbe compromettere anche la possibilità di utilizzare le risorse dello Youth guarantee. Ma vogliamo che i lavoratori si esprimano in questo senso. Nel frattempo – prosegue il sindacalista – il governo ha promesso di lavorare su due binari”. Il primo riguarderebbe una soluzione legislativa. “Ieri ci è stato promesso che l’esecutivo presenterà un emendamento alla Finanziaria – spiega Raimondi – per consentire al Ciapi di Priolo di ‘sostiuirsi’ ai centri per l’impiego e potere quindi somministrare i nuovi contratti”. Dall’altro lato, il dipartimento lavoro dovrà preparare il nuovo bando. Ma serviranno, appunto, mesi. “Il governo – incalza Raimondi – per mesi ha tirato fuori sempre nuovi impedimenti. Adesso, quantomeno, la situazione è chiara. Ma di certo l’esecutivo avrebbe potuto e dovuto pensare prima a una soluzione del genere”. Già, adesso la situazione è chiara. I lavoratori che Crocetta aveva “salvato” dagli enti cattivi, adesso hanno una “simbolica” pistola alla tempia. Devono scegliere se essere nuovi disoccupati. O nuovi precari.