Forza Palermo lo stesso.
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Caso Papardo, il Servizio sanitario siciliano fa un balzo indietro di 200 anni: ritorno a una sanità pre-Semmelweis.
Quale rispetto? Quale futuro? Quello rubato a tante famiglie sequestrate per anni dentro la cig e poi abbandonate quando ormai l'età non permetteva più un futuro. Ormai non vi crede più nessuno ormai c'è solo voglia di fuggire via
Ma veramente il senatore e il garante comunale o regionale dovevano svolgere un ruolo di garanzia e controllo in precedenza non intervenire a cose fatte. Tutto ciò evidenzia che non servono poi tanto i carcerati ,i carcerieri se la cantano e se la suonano da soli ,salvo poi intervenire a cose fatte . E i vertici regionali delle carceri ????? Buuu non pervenuti!!
E' sconcertante come Salvini, che tra parentesi prima era contrario al ponte, adesso si ostini a esserne paladino e costringendo il governo a continuare un immane sperpero di fondi pubblici, soldi dei contribuenti, per un opera dal fortissimo impatto ambientale, in un area a altissimo rischio sismico, sede di faglia, e sicuramente no n prioritario rispetto alle tante criticità del sud e della Sicilia in particolare. Un opera tra l'altro la cui fattibilità è un grosso punto interrogativo, confutata da stuoli di esperti del settore dell'ingegneria dei ponti. No al ponte, si alle cose che davvero servono.
Se l’albero si riconosce dai frutti, saranno amari.
Perchè non bloccate le liquidazioni di Orlando e di tutto il Consiglio comunale uscente che ha prodotto questa catastrofe?????????????
Lagallo, ringrazia i tuoi amici del centrodestra che hanno fatto cadere Draghi. Ora i fondi te li danno loro.
certo, passare da Draghi alla statista de noiartri alla matriciana, non è un grosso affare.
Nè per Palermo nè per l’Italia.
Dopo le dimissioni di Mario Draghi, responsabile della cabina di regia nazionale del Piano di ripresa europeo, c’è il rischio di non raggiungere gli obiettivi fissati alla scadenza del 31 dicembre 2022. L’Italia ha incassato un prefinanziamento di 24,9 miliardi il 31 agosto 2021; la prima rata di 24,1 miliardi il 31 dicembre 2021; ha raggiunto i 45 obiettivi della seconda rata 30 giugno 2022, ma la relazione sullo Stato di Attuazione del Pnrr è congelata e dovrà essere verificata dalla Commissione UE prima di erogare i 24,1 miliardi; per la seconda rata 2022 serve l’approvazione di due riforme: quella della giustizia e quella della concorrenza, che il passaggio di legislatura e l’attività ridotta dei ministeri non consentono più di rispettare.