PALERMO – L’equipe medica del Buccheri La Ferla lo ha chiamato Angelo Raffaele, pesa due chili ed anche se è nato un po’ prematuro, sta bene. Ad attenderlo ci sono pigiamini nuovi di zecca, scarpe nuove e un piccolo cappello di cotone azzurro. Fin qui, la descrizione sembrerebbe quella di un bimbo cullato tra le braccia dei propri genitori, uno dei tanti di cui mamma e papà gioiscono nel reparto di Neonatologia dell’ospedale di via Messina Marine. Ma non è così. Lui è solo. Si trova in Terapia intensiva ed anche se le sue condizioni sono nettamente migliorate, “dovrà crescere ancora un po’ per mettersi in forze”, spiega il primario del reparto, il dottor Giampiero Pinna.
Già, perché Angelo Raffaele è stato abbandonato al suo primo vagito. Quando è stato dato alla luce, le braccia della madre non l’hanno accolto con amore, ma si sono disfatte di lui: la donna, che ha partorito da sola in casa all’alba, è uscita in balcone ancora sanguinante e l’ha lasciato su quello della vicina di casa, in balia del suo destino. Destino che sarebbe stato terribile se il bimbo non avesse cominciato a piangere disperatamente, cercando invano la sua mamma e attirando allo stesso tempo l’attenzione di chi abita nella palazzina di via Giovan Battista Marino, nella periferia della cittadina.
La madre stamattina è stata sottoposta a fermo da parte dei poliziotti del commissariato di Bagheria, che hanno eseguito il provvedimento emesso dalla Procura di Termini Imerese in ospedale. Davanti alla stanza della 41enne, che in questi mesi avrebbe nascosto la gravidanza a tutti, ci sono gli agenti: l’accusa nei suoi confronti è di tentato omicidio aggravato dalla circostanza che è stato commesso nei confronti di un discendente. Suo figlio, del quale padre al momento pare non ci siano notizie, viene definito un “miracolato” dagli infermieri e dai medici dell’ospedale di via Messina Marine.
Questione di minuti, forse di secondi e quel bambino che si era appena affacciato alla vita sarebbe morto. Nudo, in preda alle lacrime, infreddolito. Lo sanno bene i suoi soccorritori, coloro che hanno descritto scene drammatiche al loro arrivo a Bagheria. A strappare il bimbo alla morte è stato il loro intervento, tempestivo ed efficace fino all’arrivo in ospedale, dove adesso prende vita una vera e propria gara di solidarietà che cammina a braccetto con l’amore e l’affetto che il personale medico sta dimostrando costantemente.
E proprio a partire dal nome: Angelo Raffaele si chiama come coloro che gli hanno salvato la vita, il primo soccorritore del 118 e il medico del Buccheri La Ferla che se ne è preso subito cura al suo arrivo. Una corsa disperata quella verso l’ospedale, dopo la quale l’equipe medica ha cominciato a riempire d’attenzioni il piccolo, adesso fuori pericolo. “Sì – aggiunge il primario Pinna – possiamo dire che non rischia più la vita e che le sue condizioni sono buone. Dovrà crescere ancora prima di essere dimesso, credo passeranno almeno altri venti giorni, durante i quali faremo ulteriori controlli ed accertamenti”.
Nel frattempo proseguiranno le indagini e sarà poi il Tribunale dei Minori a valutare la soluzione migliore per Angelo Raffaele. Un preciso iter durante il quale i giudici dovranno pronunciarsi su un eventuale affidamento del bambino, nei confronti del quale sono già arrivati centinaia di messaggi di solidarietà e richieste, a partire da quelle giunte all’ospedale. Stamattina, ad esempio, una coppia insieme al suo primo figlio si è recata in via Messina Marine per dare la propria disponibilità: “Abbiamo già un bambino, ma la storia di Bagheria ci ha colpito profondamente – hanno detto marito e moglie – e saremmo felici di donare il nostro amore a questo piccolo”. Ma non sono i soli a volersi prendere cura del bimbo abbandonato, anche alla redazione di LiveSicilia è arrivata una mail da parte di due coniugi che vivono negli Stati Uniti: “Sono palermitana, ma vivo negli USA – scrive Emilia C.Jackson -. Io e mio marito desideriamo avere piu notizie in merito a questo piccolo angelo. Vorremmo sapere se il piccolo puo essere adottato”.
“Ma sono tantissime le telefonate che stanno arrivando – spiegano dall’ospedale – ci sono molte persone che vogliono regalare corredini, abiti, che vogliono fare offerte economiche per lui. Il bambino, insomma, è circondato da attenzioni”. Quanto prima, inoltre, il piccolo Angelo Raffaele potrà indossare i pigiami donati dall’associazione “Cuore di Maglia”, che si trovano già in ospedale e saranno, a quanto pare, soltanto i primi di una lunga serie.