CALTANISSETTA – Il Tribunale di Sorveglianza di Caltanissetta ha disposto il trasferimento in un carcere dotato di Sai, il servizio di assistenza sanitaria intensiva, per Antonio Domenico Guglielmi.
Esponente del clan Capriati, un’organizzazione criminale attiva soprattutto nella sua zona di Bari vecchia, Guglielmi ha 55 anni e sta male. Ha bisogno di una stanza insonorizzata, perchè soffrirebbe di forti cefalee, e di spazio per contenere una sedia a rotelle, per la sua disabilità.
La stanza mancante
Il perito che lo ha visitato ha stabilito che dove si trova adesso, cioè nel carcere Malaspina di Caltanissetta, non “è adeguatamente assistito. Questo perchè nella casa circondariale nissena mancherebbe “una stanza insonorizzata ed oscurata”.
Inoltre mancherebbe una stanza “di grandezza tale da poter fare entrare una carrozzina” senza “precludere lo spazio vitale”. Per queste ragioni il Tribunale di Sorveglianza di Caltanissetta, presieduto da Renata Fulvia Giunta, dispone il trasferimento del detenuto presso un centro dotato del servizio.
I provvedimenti che occorrono
A individuarlo dovrà essere il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. E dovrà farlo, così si legge nell’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza, “nel più breve tempo possibile”.
L’anno scorso Guglielmi aveva scritto alla presidenza della Regione Siciliana una lettera appello denunciando le condizioni della sua detenzione, dicendo di essere semi-paralizzato, in relazione alle sue condizioni di salute.
Le notifiche al carcere
Adesso dunque il provvedimento dei giudici, che è stato notificato ovviamente anche alle procure generali di Caltanissetta e Bari, ai legali, l’avvocato Davide Carmelo Limoncello e Gianluca Loconsole. E all’avvocatura dello Stato, per la casa circondariale di Caltanissetta.