CATANIA – Ossessione che si traduce in persecuzione. Non sono bastati gli arresti domiciliari a fermare uno stalker, M.L. di 33 anni, che è stato arrestato dai poliziotti del Commissariato di Nesima dopo che è stato visto dalla vittima vicino casa. La donna ha subito allertato le forze dell’ordine che sono intervenute.
Una storia disdicevole e dai risvolti amari. Tutto inizia a settembre 2011, l’uomo conoscente della vittima manifesta l’interesse in modo insistente e petulante. Respinto le molestie si trasformano in telefonate, sms, messaggi su facebook: non bastano gli insulti e le minacce l’uomo arriva a pedinare la donna, a seguire i suoi spostamenti e quelli dei suoi amici. Appostato davanti casa, al lavoro, nei luoghi frequentati.
Un incubo che scatena la reazione della donna che si rivolge alla polizia. A maggio, come dispone la legge sullo stalking, viene ammonito ma questo non ferma l’uomo che continua a molestare la conoscente. Il Gip allora, ad agosto, emette il provvedimento di divieto. Il 33 enne non può avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla giovane donna o deve mantenere una distanza di almeno 100 metri da questi posti e da chiunque è legato alla vittima. Non gli è permesso alcun tipo di comunicazione, neanche di tipo informatico.
Non si ferma neanche davanti alla decisione del giudice, l’ossessione lo spinge a continuare nella sua insistenza persecutoria. Un comportamento che porta la magistratura ad emettere lo scorso 25 ottobre la misura degli arresti domiciliari, ma neanche questo è riuscito a fare da deterrente. Ora lo stalker è dietro le sbarre, nel 2007 il 33enne aveva tenuto lo stesso comportamento. La sua “ossessione ” era una professoressa.