PALERMO- Nei suoi primi giorni da governatore, Rosario Crocetta ha subito inquadrato il tema dei tagli alle spese come prioritario nell’azione di governo. E tra le spese su cui tirare la cinghia il governatore già in un paio di occasioni ha inserito quelle per il funzionamento dell’Assemblea regionale siciliana, prendendo a esempio l’indennità del segretario generale dell’Assemblea. ”E’ inaudito – ha detto Crocetta – che il segretario regionale guadagni 400 mila euro l’anno, sommando lo stipendio del segretario aggiunto, la Regione Siciliana spende un milione di euro ogni anno”. Somme che sarebbero paragonabili, secondo Crocetta, agli stipendi del segretario generale dell’Onu.
Le cifre degli stipendi dei due segretari, seppur molto onerose, al netto non raggiungono la cifra denunciata dal nuovo governatore Crocetta. E quindi, Giovanni Tomasello, come si può evincere anche dal sito ufficiale dell’Ars, “guadagna” 13.145 euro, il segretario aggiunto, Paolo Modica de Mohac, 11.308,36 euro. Questo, ovviamente, al netto. Ma sei considerano le somme al lordo, ed è quello l’effettivo costo sostenuto dalle casse pubbliche, ecco che si arriva ai numeri monstre di cui parla il neogovernatore. Cifre da ridurre, secondo Crocetta, che ha però precisato: “La competenza è dell’Assemblea, ma apriremo una trattativa”.
Per intenderci lo stipendio di Tomasello è all’altezza di un ministro del governo tecnico Monti. Facendo un confronto con le altre Regioni, il compenso del più alto dirigente del consiglio regionale della Lombardia (meno di 110mila euro l’anno) è comunque inferiore rispetto al consistente stipendio del segretario regionale.
E quello del segretario generale, in realtà, è lo stipendio più “prestigioso” di un’Assemblea nella quale le buste paga, parificate per legge a quelle del Senato, hanno più volte scatenato le critiche dell’opinione pubblica. Il livello più basso, quello dell’assistente parlamentare, ha una retribuzione iniziale netta di 1.530 euro, che con 24 anni di anzianità arriva a 3.746,79 (sempre netti). Un tecnico amministrativo, invece, guadagna da appena assunto, 1693 euro, mentre all’apice della carriera arriva a 4.061,58. Il coadiutore va dai 1.820 ai 4.443,87 euro. Sempre salendo nella gerarchia dei dipendenti, si giunge al segretario parlamentare: per lui, uno stipendio iniziale netto da 2.162 netti, mentre dopo 24 anni di anzianità lo stipendio è di 5.729,86 euro. Uno stenografo guadagna invece dai 2.518 ai 6.295,95 euro. Infine, il livello più alto è quello di “consigliere parlamentare” semplice: appena assunto per lui stipendio netto da 3.097 euro, che giunge a 9.257,56. Poi, come detto, ecco le indennità “over diecimila euro” del segretario generale e dell’aggiunto (con 24 anni di anzianità). A questi stipendi base possono aggiungersi anche le cosiddette “indennità di mansione”.
Intanto, dagli uffici dell’Ars precisano: “Il nuovo governatore avrà certamente un motivo per adottare questa spending review interna. Sul sito dell’Ars sono pubblicati tutti gli stipendi dei dipendenti (LEGGI QUI). La scelta di mettere online i nostri stipendi è stata fatta per una questione di trasparenza con il cittadino. Chiunque vorrà potrà verificarli”.