PALERMO – “Chi ha indagini di questo tipo dovrebbe fare un passo indietro”. In coda alla conferenza stampa in cui presenta i quattro assessori designati della sua giunta, Ugo Forello, candidato sindaco del Movimento cinque stelle, prende spunto dai fatti avvenuti nelle ultime ore a Trapani per attaccare uno dei suoi avversari, Fabrizio Ferrandelli dei Coraggiosi. “Uno dei miei competitori è indagato per voto di scambio politico-mafioso – dice Forello – questa è una spada di Damocle sospesa sulle elezioni comunali”. Critiche anche per Giuseppe Todaro, designato l’altro ieri da Ferrandelli come assessore alla legalità: “Quella di Confindustria è un’operazione inopportuna”.
Nella giunta dei Cinque stelle non ci sarà un assessorato alla Legalità, “perché non ce ne sarà bisogno: quello della legalità è un principio che avrà tutta la giunta”. Forello commenta così la nomina da parte di Ferrandelli di Giuseppe Todaro, imprenditore e vicepresidente di Confindustria Sicilia, ad assessore designato alla Legalità e trasparenza. “Quella fatta da Confindustria e da uno dei miei avversari è un’operazione inopportuna – dice il candidato del Movimento, senza mai fare nomi – soprattutto in questo momento e con una situazione di indagini aperte”. Forello parla anche dei “fatti inquietanti” che stanno avvenendo a Trapani, dove uno dei due candidati a sindaco è stato obbligato al soggiorno obbligato mentre un altro è stato arrestato con l’accusa di corruzione. “Non posso non affrontare un disagio – dice Forello – anche riguardo a Palermo, dove uno dei competitori è indagato per voto di scambio politico-mafioso. È una spada di Damocle sulla campagna elettorale, e chi ha indagini del genere dovrebbe fare un passo indietro”.
Presentando i suoi quattro assessori designati, Forello fa una premessa: “Il Movimento ha già raggiunto una vittoria: da quando abbiamo aperto la campagna elettorale abbiamo dettato l’agenda della politica, imponendo i temi della povertà, dell’emergenza abitativa, delle partecipate e delle periferie”. Gli assessori designati da Forello sono persone che “hanno avuto un ruolo fondamentale nel redigere i contenuti del programma”, e che oltre alla competenza hanno la “volontà politica di attuare il programma”.
Maria Alessandra Costantino, designata alle Partecipate, sostiene di avere passato gli ultimi mesi a studiare i bilanci delle aziende partecipate dal comune: “È stato impegnativo, anche grazie all’attuale sindaco che ci dà motivo per impegnarci”. Costantino, commercialista e revisore dei conti per Confindustria, promette un impegno “massimo e urgente”, ed elenca i punti su cui focalizzerà il proprio lavoro da assessore: “L’Amat ha bisogno di interventi, perché continua ad accumulare perdite. Dobbiamo lavorare con una ottimizzazione delle risorse, e orientandoci ai risultati”. Sulla Rap, “al di là di quello che dice Orlando si può vedere molta inefficienza nel servizio”. Costantino conclude facendo delle valutazioni sullo stato dei conti del comune: “Abbiamo 100 milioni di nuovi mutui, e un’anticipazione di cassa il cui utilizzo al momento è di 60 milioni, somme che prima o poi si dovrà ripagare”.
Nominato all’Ambiente, il ricercatore e consulente parlamentare Adriano Varrica sostiene che “sui rifiuti si è vista la cifra stilistica di questa amministrazione, che fa molti annunci ma offre pochi riscontri reali”. Parlando di differenziata, Varrica afferma che “è stata un flop, nel 2012 si partiva dal 10 per cento ma siamo fermi più o meno a quella cifra, mentre per legge dovremmo essere al 65 per cento”. In più, prosegue Varrica, “non ci sono centri di raccolta, che devono esistere per legge, né è stata istituita la figura dell’ispettore ambientale, che dovrebbe evitare che, nelle zone in cui parte la differenziata, si smetta di farla per mancanza di informazione o di controlli”. L’assessore designato all’Ambiente conclude il suo intervento parlando dello spazzamento delle strade: “Dà più fastidio non lo sporco, ma l’incertezza del diritto ad avere le strade pulite”: La proposta di Varrica è dunque l’istituzione di un calendario da cui si sappia con certezza i turni di pulizia per una zona, “in modo che i cittadini possano controllare”.
Scrittore ed ex socialista e radicale, Aldo Penna, assessore designato al Verde, fa delle considerazioni sulla copertura di parchi e alberi a Palermo: “In teoria i cittadini di Palermo avrebbero a disposizione 16 metri quadri di verde ciascuno, ma se togliamo La Favorita e la riserva di Monte Pellegrino scendiamo a 3 metri quadri, una cifra irrisoria”. Per Penna, il modello da seguire per i parchi cittadini, in molti casi ancora chiusi come il parco Cassarà, è quello di Central Park a New York: “Ha le stesse dimensioni della Favorita, ed è rinato perché un’associazione di cittadini si è presa carico della sua manutenzione e pulizia. Noi vogliamo usare questo modello”.
Ricercatrice e urbanista, Annalisa Giampino è designata al Governo del territorio, diritto alla città e beni comuni. “Argomenti che non hanno mai fatto l’agenda politica a Palermo – dice Giampino – perché i progetti urbanistici calavano sempre dall’alto”. Il problema delle periferie, sostiene Giampino, non può essere risolto solo con le linee del tram: “Il problema non è solo di connessione, perché le periferie sono parte della città. La qualità della vita si fa con i servizi di base, che sono un diritto”. La visione dell’assessorato di Giampino prevede di “fare tornare protagonista il cittadino, attivando la rigenerazione urbana con il coinvolgimento dei cittadini nei beni comuni”. L’idea di Giampino è di “concedere aree ai cittadini, dando per esempio la possibilità di fare un uso agricolo delle aree verdi e avere anche una ricaduta economica”. La condivisione, conclude Giampino, “deve diventare un metodo di lavoro”.